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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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L'Irlanda torna in lockdown, ma le scuole restano aperte: "Sacrifici ora per salvare il Natale"

Il governo di Dublino ha annunciato 6 settimane di stop: tutti a casa e apertura solo per i servizi essenziali, istituti scolastici compresi: "Non possiamo consentire che i nostri figli e il futuro dei giovani diventino un'altra vittima di questa malattia"

Il primo Paese Ue a ripristinare il lockdown sarà l'Irlanda. Il governo di Dublino ha deciso la chiusura totale delle attività a partire dal 22 ottobre a causa dell'aumento dei nuovi casi di Covid-19. Non si potrà uscire di casa se non per fare una breve passeggiata, esercizio fisico o la spesa, o accompagnare i figli a scuola. Già, perché insieme alle attività commerciali che svolgono servizi essenziali (deroga per bar e ristornati, ma solo per l'asporto), resteranno aperti anche gli istituti scolastici. La vera novità di questo lockdown 2.0.

"A tutti nel paese viene chiesto di restare a casa", ha detto il premier Micheal Martin in un discorso televisivo nazionale. Solo i lavoratori essenziali saranno "autorizzati a recarsi al lavoro", ha detto, e ai cittadini sarà consentito di fare esercizio fisico solo entro cinque chilometri dalla loro residenza, una norma che, qualora non rispettata, comporterà delle sanzioni.

Martin ha detto che le scuole e le strutture per l'infanzia devono rimanere aperte "perché non si può consentire che i nostri figli e il futuro dei giovani diventino un'altra vittima di questa malattia". Verrà inoltre esteso il divieto di visite tra famiglie diverse e agli eventi al chiuso, sebbene due famiglie potranno comunque incontrarsi in luoghi all'aperto, fra cui i parchi. Inoltre, è stato varato un programma, noto come "bolla sociale" che consentirà anche a coloro che vivono da soli, a rischio di isolamento sociale o problemi di salute mentale, di socializzare con un'altra famiglia. E a differenza del precedente ordine di chiusura emesso a marzo, gli sport d'élite e di livello professionale saranno consentiti a porte chiuse in tutta l'Irlanda. Martin ha detto che le attuali restrizioni sono "probabilmente il regime più rigido d'Europa", ma che "sono necessarie ulteriori azioni". Agire con coscienza nelle prossime sei settimane, ha concluso il premier, ci concederà "l'opportunità di celebrare il Natale in modo significativo".

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