rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità

Il Guardian celebra Raffaella Carrà, "la star che ha insegnato all'Europa la gioia del sesso"

Il quotidiano britannico dedica un lungo tributo all'artista italiana che ha insegnato alle donne dell'Italia cattolica "che prendere l'iniziativa in camera da letto non era scandaloso"

Icona pop ma anche rivoluzionaria che ha saputo cambiare con eleganza la visione del sesso e anche dell'omosessualità in Italia e non solo. Il quotidiano britannico Guardian, uno dei più autorevoli del Paese, ha dedicato un lungo articolo a Raffaella Carrà, "la pop star italiana ha insegnato all'Europa la gioia del sesso".

Il musical

Il pezzo è stato scritto in occasione della presentazione in tre importanti festival (Tallinn Black Nights film festival, festival internazionale del cinema di Almería e Torino Film festival) di 'Explota Explota, un musical incentrato sui grandi successi della cantante, opera prima del regista uruguaiano Nacho Álvarez, e che racconta la storia di María, una ragazza che nei primi anni Settanta cerca di realizzare il suo sogno: entrare a far parte del corpo di ballo del più importante show televisivo di Spagna.

Ha superato Mina

“Se la Svezia aveva gli Abba, l'Italia aveva Carrà, che ha venduto milioni di dischi in tutta Europa”, riconosce l'articolo a firma di Angelica Frey, in cui si ricorda come “dagli anni Cinquanta in poi, Carrà è stata un'artista 'triplice' che sapeva cantare, ballare e recitare altrettanto bene, e ha avuto un'influenza impareggiabile nella musica italiana e nella cultura pop (l'inglese non era la sua prima lingua per esibirsi, rendendola più una figura di culto nel Uk)”. Nel ricordare i vari passaggi della sua carriera la giornalista del Guardian afferma che “tecnicamente parlando”, c'erano altre cantanti migliori di lei, come Mina, Milva o Patty Pravo, ma 'Raffaella' “le ha superate tutte”.

Importanza culturale

La sua importanza, secondo il giornale, non è stata solo artistica, ma soprattutto culturale, avendo assunto un ruolo di rivoluzionaria, seppure in maniera soft e accettabile anche dalle "casalinghe" dell'epoca che la amavano e non si scandalizzavano delle sue provocazioni. Provocazioni che sono state tante, partendo da 'Ma Che Musica Maestro', che fece scandalo per il primo ombelico mostrato sulla tv di Stato, poi la censura sul Tuca Tuca, col suo balletto piccante, l'abbigliamento "proto-glam" e il caschetto biondo "che rende il look di Anna Wintour scialbo", ricorda il giornale, ma soprattutto il brano 'Luca' che per la prima volta parlava di omosessualità in modo diretto. Quello che aveva a differenziava di altre artiste dell'epoca “era una combinazione di sex appeal e accessibilità”. E quello che l'ha resa così importate è che “ha insegnato alle donne che avere il libero arbitrio in camera da letto non era scandaloso”, con la canzone 'A far l'amore comincia tu', che ricordava che non è solo l'uomo che deve prendere l'iniziativa.

Omosessualità

Ma ha insegnato anche “che è giusto innamorarsi di un uomo gay e che non tutte le relazioni sono esattamente sane”. “Parlare di omosessualità in modo così pratico e leggero”, come lei ha fatto in Luca, “era inaudito nell'Italia cattolica, repressa”, degli anni Settanta, e per questo, sottolinea il Guardian, “non sorprende vedere come Carrà sia diventata un'icona gay internazionale, al punto che le è stato assegnato il premio World Pride 2017 a Madrid”. Addirittura il giornale fa un parallelo tra Carrà e le britanniche Spice Girls, il cui “Tell me what you want, what you really really want”, "Dimmi cosa vuoi, cosa vuoi veramente", sarebbe una reminiscenza del suo “A far l'amore comincia tu”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Guardian celebra Raffaella Carrà, "la star che ha insegnato all'Europa la gioia del sesso"

Today è in caricamento