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Martedì, 16 Aprile 2024
Attualità

"I dissidenti 5 stelle a Bruxelles si dimettano e si facciano eleggere con i Verdi"

L'eurodeputato M5s Dino Giarrusso replica alle accuse alla dirigenza del Movimento mosse su Europa Today da Elonora Evi: "Alcuni hanno già preso la deriva della casta, i malpancisti sono tutti al secondo mandato"

Onorevole Dino Giarrusso, la sua collega della delegazione M5s al Parlamento europeo, Eleonora Evi sostiene che la dirigenza del Movimento sia da "azzerare" e che gli Stati generali in cui lei è tra i 30 oratori che interverranno sono una "farsa". È chiaro che nel Movimento ci siano delle divisioni forti, Bruxelles compresa. Pensa che si potrà trovare un sintesi per superarle?
Io piuttosto azzererei le polemiche inutili di chi comodamente seduto dal salotto di casa spara sentenze sul lavoro che migliaia e migliaia di attivisti, cioè tutto il nostro Movimento, stan facendo per essere sempre più vicini ai cittadini. È davvero imbarazzante che mentre migliaia di attivisti e portavoce di tutta Italia sono impegnati negli Stati Generali ci sia qualcuno che legittimato solo dal proprio Ego giudichi e critichi tutti. Noi ci stiamo confrontando per far crescere la nostra comunità, metterla a passo con i tempi con una più capillare organizzazione territoriale, e proponendo contenuti nuovi. Questo disfattismo preconcetto manca di rispetto verso noi portavoce ma soprattutto verso gli attivisti e il simbolo del Movimento 5 stelle grazie al quale abbiamo tutti iniziato a fare politica. Per carità: se qualcuno ci ha ripensato, dopo esser stato eletto con questo simbolo, basta che si dimetta, lasci il posto a chi ne ha diritto e provi a farsi eleggere con i Verdi o con chi vuole: viva la democrazia! Inoltre..

Prego
Chi ha qualcosa da dire può utilizzare lo stesso strumento democratico che altri 978 candidati hanno utilizzato per intervenire agli Stati generali. Io l’ho fatto e gli attivisti mi hanno scelto fra i 30 iscritti votandomi per intervenire nel dibattito pubblico, che seguirà i tavoli di lavoro nazionali degli Stati generali. Porterò delle proposte concrete come la nascita delle “Case del Cittadino”, l’obbligo di presenza dei portavoce nei territori, il varo di una vera e propria organizzazione giovanile e la conferma del vincolo dei due mandati per evitare la pericolosa deriva della casta che alcuni già hanno preso, come è evidente visto che i malpancisti sono "tutti" al secondo mandato. Chi oggi propone il ritorno alle origini del Movimento 5 stelle è il primo a rinnegare quelle poche, ma essenziali, regole comuni che ci siamo dati come quella delle votazioni a maggioranza. Il Movimento 5 stelle non è un passatempo per narcisisti: è un progetto serio di cambiamento dell’Italia e dell’Europa. 

Tornando a Bruxelles, uno dei motivi di divisione nella delegazione 5 stelle è stato il voto sulla Pac. I Verdi e alcuni suoi colleghi M5s hanno votato contro le risoluzioni del Parlamento, sostenendo che siano un tradimento del Green deal. E anche il vicepresidente della Commissione Timmermans si è detto deluso del mancato allineamento della Pac alla strategia Farm to fork. Come stanno le cose?
Guardi, in un mondo ideale si può sempre fare di più ma è innegabile lo sforzo per migliorare gli obiettivi climatici della nuova Pac. L’alternativa era tenersi per tanti altri anni la vecchia Pac, che è un disastro assoluto. Noi rivendichiamo i molti passi in avanti che il testo approvato a larga maggioranza contiene. Sono presenti obiettivi sul rispetto ambientale, la gestione delle risorse idriche e l’imboschimento. Per la prima volta si ritrovano ecoschemi specifici sull'ambiente e il clima, inserendo il benessere animale come requisito, si inserisce l'obbligo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra provenienti dall’agricoltura, c’è la protezione della biodiversità, un uso sostenibile e ridotto dei pesticidi, la canapa nei market standard. I piccoli agricoltori italiani vivono anche grazie ai contributi della Pac e noi non potevamo abbandonarli. Ricordo, inoltre, a dimostrazione di primi passi “green” dell’agricoltura europea che la nuova Pac è stata difesa e votata anche dall’ex direttore generale del Wwf francese Pascal Canfin, che oggi è presidente della commissione Ambiente del Parlamento europeo. Quindi basta polemiche pretestuose e costruite ad arte per gettare fango sul lavoro dei colleghi. C’è chi, ahimé, riserva più acrimonia nei confronti del Movimento 5 stelle che verso Salvini o Meloni…e su questo stendiamo un velo pietoso. 

Ultima domanda: il M5S è partito di maggioranza in Italia, il terzo Paese dell'Ue. Eppure al Parlamento vi trovate tra i non iscritti, vista la difficoltà di trovare o costruire un gruppo politico adeguato alle vostre posizioni. Un giorno si parla di Verdi, un altro di S&D, un altro ancora di Renew Europe o addirittura Ppe. C'è del vero o occorrerà attendere le prossime Europee perché il M5S abbia di nuovo un gruppo di riferimento?
Il Movimento 5 Stelle non può restare nei non iscritti. Con le regole previste dal Parlamento europeo il nostro lavoro è fortemente condizionato in negativo: per esempio non possiamo nemmeno presentare emendamenti durante le votazioni in plenaria e quindi la nostra capacità di difendere i cittadini risulta indebolita. L’Italia ha bisogno di un Movimento 5 Stelle forte a Bruxelles, per questa ragione siamo al lavoro per trovare una collocazione in un gruppo politico europeo. Purtroppo, il dialogo con i Verdi intrapreso qualche mese fa non ha portato i frutti sperati. Siamo rimasti davvero scossi dal leggere il documento che avevano preparato su di noi in cui ci definiva dei burattini. Inoltre le critiche a Virginia Raggi sono scandalose. Che ne sanno loro della battaglia a viso aperto che ha condotto contro la corruzione e il sistema mafioso che dominava Roma? Ma d’altronde quello dei Verdi, per amor di verità, è un gruppo a maggioranza tedesca e francese e quindi fanno gli interessi di Germania e Francia, non certo dell’Italia e lo hanno dimostrato quando, due giorni fa, hanno votato contro InvestEU, un fondo nato per sostenere le nostre imprese e far ripartire gli investimenti messi in ginocchio dalla crisi del Coronavirus. InvestEU mobiliterà almeno 1.200 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati, per questa ragione il governo Conte e tutto il sistema Italia lo supporta e per questa ragione, quasi tutti gli europarlamentari italiani, dalla destra alla sinistra, lo hanno sostenuto. Purtroppo 4 miei colleghi, in sfregio all’Italia, hanno votato "no", come i Verdi...

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