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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La guardia costiera Ue costa 460 milioni, ma è "inefficace" contro l'immigrazione illegale

Giudizio impietoso della Corte dei conti europea, secondo la quale l’organizzazione, già sotto inchiesta all'Eurocamera per le accuse di spese pazze e respingimenti in mare, non sta facendo abbastanza nel controllo dei confini. Colpa anche di un mandato poco chiaro. Il suo budget è destinato a raddoppiare entro il 2027

Dare più soldi e più responsabilità a un’organizzazione pubblica non porta sempre a un miglior risultato in termini di servizi. Ne è un esempio Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Il mandato dell’organizzazione nata nel 2004 “si è progressivamente ampliato”, così come la sua dotazione finanziaria, passando “dai 19 milioni di euro del 2006 ai 460 milioni dello scorso anno”. Ciononostante il sostegno di Frontex agli Stati Ue “nella lotta contro l’immigrazione illegale e i reati transfrontalieri non è abbastanza efficace”. Il giudizio, che lascia pochi margini di interpretazione, è contenuto in una relazione speciale pubblicata oggi dalla Corte dei conti europea. 

Il bilancio 

Nelle oltre 50 pagine di analisi, i revisori contabili hanno ricordato che “per adempiere al suo nuovo mandato, Frontex disporrà di 10.000 nuovi agenti operativi entro il 2027 e riceverà una dotazione media di 900 milioni di euro all’anno”. Il budget dell’agenzia, che si è già moltiplicato di oltre 20 volte negli ultimi 15 anni, è dunque destinato a raddoppiare ulteriormente nei prossimi 6 anni. Una scommessa sempre più sostanziosa da parte di Bruxelles nei confronti dell’Agenzia con sede a Varsavia, finita negli ultimi mesi al centro di numerose polemiche legate non solo ai presunti respingimenti illegali che avrebbero compiuto i suoi dipendenti, ma anche alle accuse di sperpero del denaro pubblico europeo. 

Mandato poco chiaro

“Tali cifre - è il giudizio impietoso dei revisori contabili Ue - sono state fissate in assenza di criteri stabiliti per determinare le esigenze di Frontex a fronte di un mandato non definito con precisione, senza poter accedere alle informazioni sui costi reali e sull’impatto delle operazioni” dell’Agenzia per il controllo dei confini. Insomma, “Frontex non ha adottato le misure necessarie per adeguare la propria organizzazione al fine di adempiere al mandato ricevuto nel 2016” e si prepara ora a un ulteriore incremento di responsabilità e risorse da gestire.

Quanto alla gestione odierna, i revisori hanno rilevato “lacune e incoerenze nel quadro che disciplina lo scambio delle informazioni”. Motivo che “ostacola la capacità di Frontex e degli Stati membri di monitorare le frontiere esterne e di reagire quando necessario”. Tra i punti deboli dell’Agenzia ci sono le operazioni congiunte, necessarie a “prevenire, individuare e contrastare la criminalità transfrontaliera”, ma che “non sono ancora sufficientemente sviluppate nelle attività quotidiane di Frontex”.

"Il passo più lungo della gamba"

“Per usare un’espressione colloquiale credo che Frontex abbia fatto il passo più lungo della gamba”, ha detto questa mattina Leo Brincat, membro della Corte, durante un incontro con la stampa. “Quando si ha un'espansione di una qualsiasi organizzazione, ovviamente, ci vuole tempo per digerire il processo evolutivo”, ha aggiunto Brincat. Ma i funzionari di Frontex, ha concluso, “hanno subito molti cambiamenti troppo velocemente e ora penso che ne stiano facendo le spese”, con un aumento di responsabilità “senza realmente analizzare le loro prestazioni o l'impatto del lavoro”.

L'inchiesta del Parlamento

La relazione della Corte dei conti arriva dopo una serie di accuse sollevate dai media. Nei mesi scorsi, grazie a diverse inchieste giornalistiche - che hanno coinvolto, tra gli altri, Avvenire, la testata inglese The Guardian e il blog-collettivo Bellingcat - sono diventate di dominio pubblico le immagini che mettono in luce il coinvolgimento di mezzi e personale coordinati dall'agenzia Ue nel respingimento in mare di migranti provenienti dalla Turchia e diretti verso le isole greche durante la recente crisi diplomatica tra i due Paesi mediterranei, quando il governo di Ankara ha deciso di far passare i profughi del conflitto siriano e altri gruppi di migranti presenti nel Paese verso le frontiere con l'Ue.

Nel frattempo, altre tegole sono piovute sull'agenzia, che nei piani della Commissione (non visti di buon occhio dagli Stati mediterranei, tra cui l'Italia) dovrebbe avere un ruolo crescente nel contrasto all'immigrazione illegale e nel rimpatrio delle persone prive dei requisiti per restare nell'Ue. Secondo quanto rilevato da EuObserver, Frontex avrebbe speso 2,1 milioni di euro per una serie di eventi, con tanto di cene in ristoranti di lusso e feste. Per queste ragioni, la commissione Libertà civili dell'Eurocamera ha istituito un nuovo gruppo di lavoro formato da quattordici deputati (due per gruppo politico). Lo scopo della nuova commissione sarà quello di monitorare il funzionamento dell’agenzia, il rispetto dei diritti fondamentali e le sue attività.

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