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Martedì, 23 Aprile 2024
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"Esercito e scorte di polizia per proteggere il vaccino anti-Covid"

Secondo i media tedeschi, la filiera di produzione e distribuzione dei farmaci contro il coronavirus potrebbe essere oggetto di assalti da parte della criminalità. Ecco come i big mondiali della logistica si stanno organizzando

Si prevede che il vaccino anti-Covid rappresenterà la più grande operazione logistica mai vista sul globo per portare un farmaco dai centri di produzione agli ospedali. Ma secondo diversi media tedeschi, la sfida forse ancora più difficile sarà quella della sicurezza: perché i primi vaccini, anche nelle migliori delle ipotesi (ossia che i farmaci pronti per il mercato siano più di uno), saranno una risorsa scarsa, almeno nel 2021. E lungo l'intera filiera di produzione e distribuzione si potrebbero verificare assalti e rapine, alimentando il mercato nero.

La sfida logistica

Il problema se lo pongono in Germania, dove ci sono almeno due vaccini in rampa di lancio, quello di BioNTech (che a oggi sembra in pole per essere distribuito) e quello di CureVac, considerato anch'esso promettente. Le aziende che si occupano di distribuzione hanno già lanciato l'allarme: "Questi farmaci - scrive l'Agi - non solo sono rappresentano un bene 'fragile' e di difficile trasporto (a cominciare dal problema che alcuni di questi andranno tenuti costantemente a una temperatura di meno 75 gradi), ma stanno anche acquisendo un valore potenzialmente immenso". Il vaccino è "un bene molto ambito, il che rende i suoi carghi a rischio rapina", dice Detlef Trefzger, Ceo della Kuehne+Nagel, colosso svizzero dei trasporti e della logistica.

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In sostanza, è facile immaginare che grandi organizzazioni criminali possano tenere nel mirino i preziosissimi carghi, con l'idea di creare una specie di mercato nero del vaccino anti-Covid. "In particolare considerando un fattore - spiega sempre l'Agi - Date le quantità milionarie in ballo, è impossibile che tutta la popolazione possa accedere al farmaco. Prima i gruppi a rischio, si è detto. Dunque la tentazione potrebbe essere quella di vendere il vaccino a peso d'oro a chi non ha nessuno intenzione di aspettare".    

Il rischio dell'ultimo miglio

Per scongiurare tale scenario, Kuehne+Nagel - che ha già concluso accordi concernenti la logistica con quasi tutte le grandi aziende farmaceutiche, gestendo in tutto il mondo ben 236 centri farmaceutici - pensa di tracciare tutti i trasporti via Gps: "In ogni momento - si legge su Deutsche Welle - deve essere chiaramente visibile dove si trovano i veicoli, dove si fermano o se viene aperto uno sportello". Trefzger non esclude il ricorso di scorte di forze di polizia per i tragitti in zone particolare. Non solo: potrebbero emergere difficoltà "in certe aree del mondo, nelle quali potrebbe scatenarsi caos durante la distribuzione del vaccino", spiega ancora il capo dell'azienda. E data la complessità e la difficoltà rappresentate dalla distribuzione - problematica rilevata anche dal Robert Koch Institut, il centro epidemiologico tedesco - Trefzger vede in particolare il rischio accentuato "dell'ultimo miglio": ossia il tratto di strada verso gli ospedali o i medici chiamati a somministrare il farmaco.

Merkel pronta a schierare l'esercito

Il governo tedesco, anche per rispondere alle critiche di alcuni esperti che avrebbero messo in guardia dai ritardi nell'organizzazione logistica, potrebbe schierare l'esercito: come ha riferito tempo fa il domenicale della Bild, il principale tabloid tedesco, le centinaia di migliaia di dosi di vaccino prima di essere distribuite verranno temporaneamente depositate nelle caserme della Bundeswehr, da dove saranno poi trasferite in circa 60 centri di vaccinazione in tutto il Paese. In ognuno di questi siti saranno preparati appositi container-frigo, visto che, soprattutto nel caso dell'Rna messaggero su cui si fonda il vaccino BioNTech/Pfizer, serviranno super-congelatori capaci di mantenere una temperatura di meno 75 gradi.

La filiera globale

Ma come dicevamo, la filiera di produzione dei vaccini è sparsa per il globo. In tutto il mondo, si calcola che ci sono tra i 15 e i 16 siti di produzione di vaccini contro il Covid-19, che sorgono prevalentemente in Europa, America del nord, Giappone, India e Cina. Delle circa 40 aziende farmaceutiche che attualmente sono al lavoro a un livello abbastanza avanzato per sviluppare un nuovo farmaco considerate, sono circa cinque quelli che per primi otterranno gli ordinativi per una produzione di massa. Negli Usa sono in prima fila la Johnson&Johnson e Moderna, nel Regno Unito la Astrazeneca. Come la Kuehne+Nagel in Germania, per quanto riguarda i trasporti gli occhi sono puntati negli Stati Uniti sulla United Parcel Service e sulla Federal Express. In Danimarca la compagnia di navigazione danese Maersk - la più grande al mondo per ricavi - ha già sottoscritto un accordo con una Big Pharma americana.

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