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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Elezioni libere in Venezuela", il Parlamento UE consegna il Premio Sakharov all'opposizione venezuelana

Premiata anche l'Assemblea Nazionale Venezuelana, il suo Presidente Julio Borges: "Venezuela è diventata una seconda Cuba, Sakharov alla memoria delle 157 vittime della repressione di Maduro".

"Non è facile parlare quando le labbra sono così vicine al cuore, ci avete teso una mano in questi che sono i momenti più oscuri della nostra storia repubblicana". Così Julio Borges, Presidente dell'Assemblea Nazionale Venezuelana, ha iniziato il discorso con cui la sua istituzione, assieme a tutti i prigionieri politici del paese latinoamericano, ha ricevuto oggi a Strasburgo il Premio Sakharov per la libertà di pensiero. "Ci avete teso la stessa mano - ha continuato Borges - che noi venezualani abbiamo offerto a milgliaia e migliaia di europei che emigrarono dall'Europa con le ferite della guerra nel fisico e nella mente, molti di questi sono tornati, obbligati da un socialismo del secolo 21 che ha costretto anche migliaia di giovani venezuelani a scappare dal paese".

Un riconoscimento alle 157 vittime

Il Premio del Parlamento europeo, che quest'anno ha una forte valenza politica, va alla memoria, ha ricordato Borges, "di 157 persone assessinate dalla repressione brutale del governo durante le proteste pacifiche di quest'anno". Venezuela, ha insistito, "è diventata una seconda Cuba, ma con le riserve di petrolio, gas e oro più grandi dell'occidente. Il regime - ha incalzato Borges - ha sequestrato la democrazia nel nostro paese, ha instaurato la fame per amministrare la miseria, ha espropriato migliaia di imprese per ripartire miseria, ha indottrinato le aule per seminare ignoranza". 

Borges ha concluso reclamando "elezioni libere" per il suo Paese, anelando "il momento in cui si aprano le celle e tornino gli esiliati". 

Omaggio ai finalisti

Prima il Presidente dell'Eurocamera Antonio Tajani aveva voluto salutare i finalisti di questa edizione, Aura Lolita Chávez Ixaquic, leader indigena guatemalteca, "che ha dedicato la sua vita in difesa della sua terra e delle comunità emarginate" e Bethlehem Isaak, "giunto a Strasburgo in rappresentanza di suo padre, lo scrittore svedese-eritro Dawit Isaak" in prigione dal 2001 in Eritrea senza essere sottoposto a giudizio, "poiché ha esercitato il suo diritto alla libertà di espressione in un paese dove non esiste una stampa libera".

Molti Premi Sakharov ancora in pericolo

"Il premio Sacharov per la libertà di pensiero - ha affermato Tajani in aula - rappresenta per noi un momento importante: è il momento in cui mettiamo da parte ogni divisione politica per unirci nella priorità fondamentale di questa Assemblea: la promozione dei diritti umani". "Con questa cerimonia, ogni anno, inviamo al mondo un messaggio forte", ha aggiunto il Presidente dell'Eurocamera, per poi ammettere che "a volte, tuttavia, non è abbastanza perché lcuni vincitori vivono, ancora, in situazioni di pericolo, tra cui l'attivista cinese Hu Jia, il blogger saudita Raif Badawi, l'attivista iraniana Nasrin Sotude e quello della primavera araba Razan Zaitouneh.

Elezioni libere in Venezuela

Andando all'edizione di quest'anno, Tajani ha ricordato che "il Parlamento europeo ha sempre condannato, in diverse risoluzioni, la brutale repressione delle forze di sicurezza venezuelane contro i manifestanti pacifici" e che la "situazione dei diritti umani peggiora, di giorno in giorno, nel Paese: lo scorso fine settimana, il Presidente Maduro ha deciso, in maniera arbitraria e antidemocratica, di vietare ai principali partiti d’opposizione di partecipare alle elezioni presidenziali". 

L’obiettivo del Premio, ha concluso, "è risolvere la crisi economica e umanitaria che attanaglia il popolo venezuelano,
agevolare il ritorno alla libertà di espressione per i cittadini e i mezzi di comunicazione, liberare i prigionieri politici, arrestati in maniera arbitraria e ingiustificata e incarcerati senza processo, permettere ai membri della diaspora di percepire la pensione" e, infine, "indire nuove elezioni libere e trasparenti, cui possano partecipare tutti, affinché siano i cittadini a decidere del proprio futuro". Su questo punto, ha aggiunto, il Parlamento Ue è pronto a contribuire con una missione di osservazione elettorale, insieme ad altri interlocutori internazionali".

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