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Giovedì, 28 Marzo 2024
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“Lasciateci indagare sull'origine del Covid”, l'appello dei biologi sulla rivista Science

Gli esperti mettono in dubbio i risultati del precedente studio condotto dall'Oms in collaborazione con le autorità cinesi nel quale si classifica “estremamente improbabile” l'ipotesi di un incidente di laboratorio. Per i firmatari tale possibilità va presa sul serio "fino a quando non avremo dati sufficienti"

Un anno fa, quando l’Organizzazione mondiale della sanità aveva dichiarato la pandemia di Covid-19 da appena due mesi, l'idea che il virus potesse essere il nefasto risultato di un incidente di laboratorio veniva denunciata come una teoria del complotto dalla pressoché intera comunità scientifica. Un orientamento del tutto cambiato in questi mesi, anche se l'origine del virus che ha ucciso milioni di persone rimane un mistero. Per trovare risposte al delicato interrogativo su come sia nato il Covid-19 e, soprattutto, come sia passato all’uomo, 18 eminenti biologi hanno scritto una lettera pubblicata sulla rivista Science per chiedere di poter indagare sulla causa scatenante della pandemia. “Dobbiamo prendere sul serio le ipotesi sulle fuoriuscite naturali e di laboratorio fino a quando non avremo dati sufficienti”, scrivono gli scienziati senza paura di essere tacciati di complottismo. 

Lo studio Oms nel mirino

La lettera - scritta e pubblicate per iniziativa del microbiologo della Stanford University, David Relman, e del virologo dell'Università di Washington, Jesse Bloom - prende di mira il recente studio congiunto sulle origini Covid condotto dall’Oms in collaborazione con le autorità cinesi, che ha concluso che un virus del pipistrello probabilmente ha raggiunto gli esseri umani tramite un animale intermedio. Tale studio classifica l’ipotesi dell’incidente di laboratorio come “estremamente improbabile”. Tale conclusione - a detta dei biologi firmatari dell’appello - non è scientificamente giustificata dal momento che non è stata trovata traccia di come il virus sia arrivato per la prima volta all'uomo e la possibilità di un incidente di laboratorio ha ricevuto solo attenzioni superficiali da parte degli esperti dell’Oms. A tale ipotesi, si fa notare nella lettera, sono dedicate solo una manciata delle 313 pagine del rapporto sulle origini del nuovo coronavirus.

La lettera

“Un'indagine adeguata - scrivono i biologi - dovrebbe essere trasparente, obiettiva, basata sui dati, comprensiva di un'ampia esperienza, soggetta a supervisione indipendente e gestita responsabilmente per ridurre al minimo l'impatto dei conflitti di interesse". Allo stesso modo, “le agenzie di sanità pubblica e i laboratori di ricerca devono aprire i propri archivi al pubblico” e  “gli investigatori dovrebbero documentare la veridicità e la provenienza dei dati da cui vengono condotte le analisi e le conclusioni tratte, in modo che le analisi siano riproducibili da esperti indipendenti”, concludono gli scienziati insoddisfatti degli sforzi fatti finora in questo campo.

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