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Venerdì, 29 Marzo 2024
Rischio escalation / Polonia

Missili sulla Polonia: le ipotesi su cos'è davvero successo e cosa farà la Nato

Ieri è avvenuto ciò che si temeva dal 24 febbraio, un Paese Nato è stato colpito. Succede a Przewodów, 700 anime al confine con l'Ucraina. Gli scenari e le possibili conseguenze

Cosa è successo al confine Polonia-Ucraina martedì pomeriggio? Un missile si è abbattuto su un impianto di essiccazione di cereali a Przewodów, un piccolo paese polacco, 700 abitanti vicino al confine ucraino. Due contadini sono rimasti uccisi. Il presidente polacco Andrzej Duda ha affermato che non ci sono "prove conclusive" sulle responsabilità, che Mosca ha fortemente negato. A Bali i leader mondiali si sono riuniti a margine del vertice del G20 per discutere della situazione, dopodiché il presidente Usa Joe Biden ha dichiarato che è "improbabile" che il missile sia stato lanciato dalla Russia.

Il missile sarebbe partito dall'Ucraina, anche se era di fabbricazione russa. Lo riferiscono alla Cnn due fonti americane informate sulle valutazioni iniziali degli Stati Uniti. I funzionari hanno aggiunto che le valutazioni dell'intelligence sono state discusse durante la riunione di emergenza convocata da Biden a margine del vertice G20 a Bali e sono state condivise nella riunione degli ambasciatori della Nato a Bruxelles.

L'esplosione è avvenuta nelle ore in cui la Russia ha lanciato una delle sue più grandi raffiche di missili contro l'Ucraina, dopo la ritirata dei soldati russi da Kherson. Più di 90 missili russi hanno spento la luce e il riscaldamento ad almeno sette milioni di ucraini.

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Giorgia Meloni ha manifestato "fortissima apprensione e preoccupazione per quanto accaduto in Polonia". Lo ha reso noto Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio ha inoltre espresso "solidarietà al governo e al popolo polacchi". In Indonesia per il G20, la Meloni si è riunita con gli alleati di Nato e Ue per valutare i prossimi passi. Si tratta, in ogni caso, di "un'ulteriore conferma della gravità e delle conseguenze dell'ingiustificata aggressione russa nei confronti dell'Ucraina".

Missili sulla Polonia: morti al confine Mosca sotto accusa

I dubbi su cosa sia successo nel dettaglio per ora restano. Un aereo Nato avrebbe tracciato il missile e i dati sono stati trasmessi a Varsavia e all'alleanza atlantico, ma non è ancora noto ufficialmente chi lo abbia effettivamente lanciato.

Un ufficiale di alto livello della Nato martedì sera nell'immediatezza dei fatti aveva affermato senza troppi condizionali che "missili russi" erano caduti sul territorio della Polonia uccidendo due persone. Il premier polacco, Mateusz Morawiecki, aveva immediatamente convocato il Comitato Sicurezza nazionale e Difesa. A Przewodów, settecento abitanti lungo il confine con l'Ucraina, sarebbero caduti "resti di un missile russo abbattuto dalle difese ucraine", dice poi tra i primi il cronista Mariusz Gierszewski dell'emittente polacca Radio Zet. Il ministero della Difesa russo sostiene che le notizie sui missili russi caduti in Polonia siano una "deliberata provocazione per aggravare la situazione. Nessun attacco è stato effettuato contro obiettivi vicino al confine di stato ucraino-polacco con mezzi di distruzione russi. I frammenti pubblicati dai media polacchi nel villaggio di Przewoduv non hanno nulla a che fare con le armi russe". Il Pentagono è cauto: non ci sono sufficienti elementi per avere certezze su quanto avvenuto, secondo il generale Ryder.

E' stato un "missile di fabbricazione russa" a uccidere due persone nel villaggio orientale di Przewodów: lo assicura il Ministero degli Esteri polacco. "Il 15 novembre 2022 è stato osservato per molte ore un massiccio bombardamento dell'intero territorio dell'Ucraina e delle sue infrastrutture critiche da parte delle forze armate della Federazione Russa. Alle 15:40 nel villaggio di Przewodów è caduto un missile di fabbricazione russa, uccidendo due cittadini della Repubblica di Polonia", ha dichiarato il portavoce degli affari esteri Lukasz Jasina, secondo quanto riportato dalla Cnn. Se sulla fabbricazione russa non paiono esserci dubbi, su tutto il resto invece non ci sono certezze.

Colpi ad alta precisione sono stati sparati ieri 15 novembre "solo" sul territorio dell'Ucraina e "ad una distanza non meno di 35 km" dal confine ucraino-polacco, ha comunicato il ministero della Difesa russo in mattinata.

Il confine Polonia-Ucraina

Le tre ipotesi 

Che si sia trattato di un errore, dell'effetto della contraerea di Kiev o, molto inverosimilmente, di una "provocazione deliberata", come si è affrettata a dire Mosca, ieri è successo quello che si temeva dal 24 febbraio: per la prima volta un Paese Nato, la Polonia, è stato colpito. Secondo vari analisti non si può affermare che sia il preludio a una guerra vera e propria fra la Russia e la Nato. Diverso il discorso se fosse un attacco deliberato alla Polonia. Non sembra il caso. Ci sono tre possibili spiegazioni su quanto avvenuto: un avvertimento (considerato molto improbabile); un errore di navigazione (possibile, Mosca è sempre più a corto di armi sofisticate, i missili colpiscono a casaccio obiettivi di nessun valore strategico facendo vittime civili) un danno collaterale causato dai detriti di uno o più razzi russi abbattuti dalle difese antimissilistiche ucraine (che ridimensiona in parte la dimensione provocatoria, ma non certo il rischo latente di estensione della guerra). Nessuna delle tre ipotesi è particolarmente tranquillizzante. Il Pentagono ha ricordato che "ogni centimetro" di territorio Nato va difeso.

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Cosa farà la Nato: articoli 4 e 5

Cosa farà la Nato? In questi casi può arrivare a esaminare l'opportunità di una risposta: non c'è adesso una reazione automatica. L'articolo 4 della Nato prevede infatti che "le parti si consultino ogni volta che, nell'opinione di una di esse, l'integrità territoriale, l'indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata". Un attacco a uno dei Paesi dell’Alleanza è, in fondo, esattamente la sua "ragione sociale". L'unico motivo che può far partire un contrattacco. Il passo successivo sarebbe la richiesta di muoversi in base all’articolo 5: un intervento militare vero e proprio. Una precipitazione degli eventi che gli Usa in primis stanno cercando di scongiurare. Va rimarcata con chiarezza la differenza tra gli articoli 4 e 5. Il primo prevede che la nazione interessata, dopo consultazioni di emergenza interne, si possa rivolgere alla Nato dichiarando di essere stata attaccata e chiede l'avvio di consultazioni immediate e preliminari all'eventuale applicazione dell'articolo 5, secondo cui le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell'America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti. 

L'articolo 5, in sintesi, viene invocato quando c'è un'invasione su larga scala o quando c'è una chiara manovra militare atta a danneggiare uno dei Paesi membri. Non se c'è il dubbio che si sia trattato di un errore o di un problema tecnico. In quel caso si procede prima con l'esercizio dell'articolo, con l'appello del Paese interessato agli Stati generali dell'Alleanza e l'interrogazione di questi ultimi sull'opportunità o meno di invocare l'articolo 5. Nessuna automatica ritorsione.  Accertare con esattezza e ufficialmente natura e provenienza dei due missili: questi i prossimi passi. Basta esaminare una parte dei rottami per stabilire se si tratti di un ordigno lanciato da una nave o da una batteria a terra e se abbiano una tecnologia che esclude o non esclude l'incidente. Incidente o meno, le esplosioni in Polonia complicano la strada, già di per sé strettissima, di un negoziato per un eventuale cessate il fuoco. Che non è mai sembrato così lontano.

Nota congiunta G7-Nato: indagini in corso

"Condanniamo i barbari attacchi missilistici che la Russia ha perpetrato contro città e civili ucraini, colpendo le infrastrutture. Abbiamo discusso dell'esplosione avvenuta nella parte orientale della Polonia vicino al confine con Ucraina. Offriamo il nostro pieno supporto e assistenza per le indagini in corso in Polonia. Rimarremo in stretto contatto per determinare i passaggi successivi da compiere man mano che l'indagine procede". Così una nota congiunta G7-Nato, diramata dopo la riunione di questa mattina a Bali convocata d'urgenza dal Presidente americano Joe Biden.

"Riaffermiamo il nostro risoluto sostegno all'Ucraina e al popolo ucraino di fronte alle difficoltà in corso". C'è la ferma condanna all'"aggressione russa, così come la nostra continua disponibilità a ritenere la Russia responsabile per il suo sfacciato attacchi alle comunità ucraine, proprio mentre il G20 si riunisce per affrontare gli impatti più ampi della guerra. Esprimiamo tutti le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime in Polonia e Ucraina".

"Non dobbiamo insistere sul fatto che il missile caduto in Polonia sia stato lanciato dalla Russia, sarebbe una provocazione": è quanto ha sostenuto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una conferenza stampa a Bali. "È possibile che si tratti di un errore tecnico", ha aggiunto. "Dobbiamo portare Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati il prima possibile. La pace può arrivare solo attraverso il dialogo e ci stiamo impegnando per questo", ha detto Erdogan.

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