rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
La ricostruzione / Francia

Lola, uccisa "per vendetta" e chiusa in una valigia: la presunta assassina ha svelato il movente

La clochard algerina con problemi psichici, sospettata numero uno dell'omicidio della dodicenne, ha raccontato agli inquirenti di un diverbio avuto con la madre della vittima

Una lite tra la presunta assassina, una clochard algerina 24enne di nome Dahbia, e la mamma di Lola Daviet, la 12enne sgozzata mentre tornava da scuola a casa, e trovata morta in un baule a Parigi rinvenuto il 14 ottobre scorso. Potrebbe essere questo il movente dell'omicidio che ha sconvolto la Francia. La pista seguita dagli inquirenti, però, non è ancora confermata. Sta di fatto che la senzatetto con evidenti problemi psichici è la principale sospettata. Dahbia è stata fermata insieme a un'altra donna, Amine, 33 anni. Altri due uomini di 40 anni sono tuttora in stato di fermo, perché accusati di aver aiutato la presunta assassina a nascondere il cadavere nella valigia trovata vicino casa della minorenne.

Secondo una prima ricostruzione, è stata la stessa clochard di origine algerina a raccontare alla polizia di essere stata ospitata dalla sorella nel palazzo dove la madre della vittima fa la portinaia. Quest'ultima non l'avrebbe fatta passare per accedere nell'edificio e quel divieto di accesso avrebbe scatenato una lite tra Dahbia e la mamma dell'adolescente. La 24enne avrebbe poi ucciso la ragazzina per vendicarsi. "Omicidio di una minore di 15 anni" e "stupro con atti di tortura e barbarie" sono i principali capi d'accusa mossi dalla procura di Parigi.

L'autopsia ha determinato che Lola, con evidenti ferite sul collo, è morta per asfissia: aveva le caviglie e i polsi legati. La ragazzina è stata soffocata, poi sgozzata e il suo cadavere chiuso in un baule, sotto la casa in cui abitava con la famiglia a Parigi. Era uscita da scuola venerdì scorso ed è stata avvicinata al portone di casa da una donna, la principale sospettata, Dahbia. Quest'ultima era stata vista nel quartiere nel pomeriggio di venerdì, quando ormai Lola era già scomparsa, mentre parlava da sola, camminando scalza fra il negozio di un fornaio e una tabaccheria. Era stata anche ripresa dalla videocamera di sorveglianza del palazzo in cui abitava Lola nella capitale francese. Fondamentale è stata la testimonianza raccolta da un vicino, al quale la donna che aveva avvicinato Lola aveva chiesto di aiutarla a trasportare una valigia molto pesante.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lola, uccisa "per vendetta" e chiusa in una valigia: la presunta assassina ha svelato il movente

Today è in caricamento