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Giovedì, 18 Aprile 2024
Guerra nei cieli

Voli fantasma, Ryanair sfida Lufthansa: “Abbassate i prezzi dei biglietti o vendete gli slot”

Botta e risposta tra il vettore irlandese e il gigante tedesco, che chiede a Bruxelles di rilassare le regole sulla concorrenza: "Altrimenti costretti a far decollare 18mila aerei senza passeggeri"

È proprio il caso di dirlo: tra due delle più grosse compagnie aeree europee, Ryanair e Lufthansa, volano gli stracci. Di sicuro, però, almeno per la seconda, a non volare sono i passeggeri. Il vettore tedesco ha chiesto una revisione delle regole europee, per rispettare le quali si è detto costretto a far alzare in volo migliaia di aerei vuoti per mantenere gli slot d’atterraggio negli aeroporti. E l’amministratore delegato di Ryanair gli risponde: “Abbassate i prezzi o vendete gli slot”. Un suggerimento che potrebbe alla fine trasformarsi in realtà, dato che l’Ue non sembra intenzionata a modificare le norme tanto presto.

Nel blu dipinto di blu

La querelle tra la compagnia irlandese low cost e il gigante dell’aviazione tedesca nasce dal caso dei cosiddetti “voli fantasma”: in sintesi, le norme sul traffico aereo in vigore in Ue impongono alle compagnie di far partire un certo numero di voli, anche se senza passeggeri, per non perdere i loro “slot” negli aeroporti in cui operano, ovvero i diritti di decollo e di atterraggio in una determinata finestra oraria.

Prima della pandemia questa soglia era fissata all’80%, salvo poi essere sospesa e quindi rivista al 50% per venire incontro alle esigenze dei vettori in un contesto in cui il traffico aereo stava subendo un crollo verticale. E, non secondariamente, per tentare di ridurre l’inquinamento atmosferico causato dagli aeromobili. Dal prossimo marzo pare che la soglia verrà nuovamente alzata, al 64%. Alla base della norma sull’utilizzo degli slot sta la norma “use it or lose it” (o lo usi o lo perdi). In altre parole, gli spazi che non vengono utilizzati al di sopra di un certo limite possono essere riassegnati ad altre compagnie. Una misura ch serve a favorire la concorrenza contrastando le posizioni di vantaggio acquisite nel tempo. 

Concorrenza distorta?

Ora, con la variante Omicron le aziende del settore stanno incontrando qualche difficoltà in più del previsto a riempire i voli (per non parlare dei piloti costretti in casa da positività e quarantene varie, che hanno causato diversi disagi in Europa e altrove). Dunque, per non perdere i loro slot, come successo nei mesi caldi della prima ondata di Covid-19, i vettori fanno decollare una parte degli aeromobili anche quando sono vuoti o semivuoti. Un numero di voli fantasma che sembra destinato a crescere nei prossimi mesi, stando a quanto dichiarato da Lufthansa. 

Il che crea un problema almeno su due piani: quello ambientale e quello della concorrenza. Se sul primo le ricadute sono piuttosto ovvie, con gli ambientalisti in rivolta, sul secondo gli economisti osservano che la situazione attuale dimostra come alcune compagnie possano abusare della propria posizione dominante, qualcosa che viene proibita dalle norme Ue. Infatti, notano, facendo volare voli vuoti le linee aeree stanno artificialmente mantenendo alti i prezzi dei biglietti e stanno di fatto impedendo ai concorrenti di entrare nel mercato, tenendosi stretti i propri slot.

Botta e risposta

Carsten Spohr, amministratore delegato di Lufthansa ha annunciato che la sua azienda sarà “costretta” a far alzare circa 18mila voli senza passeggeri tra gennaio e febbraio. E ha chiesto alla Commissione europea di ammorbidire le regole sugli slot, per non strangolare ulteriormente un settore la cui ripresa non appare troppo solida e contemporaneamente per evitare “molte migliaia di voli inutili in Europa”.

Ma come riporta Politico, non ci è voluto molto prima che il numero uno di Ryanair, Michael O’Leary, intervenisse a gamba tesa contro il concorrente. “La soluzione è semplice”, ha dichiarato senza mezzi termini all’indirizzo di Spohr: “Vendete i posti. Fate silenzio, smettete di lamentarvi e permettete almeno ai contribuenti che vi hanno salvato (Lufthansa ha ricevuto un “aiuto” di 9 miliardi dal governo tedesco nel 2020, ndr) qualche beneficio offrendo loro dei posti a buon mercato”. Oppure, ha aggiunto, l’azienda potrebbe direttamente rinunciare ad una parte dei suoi slot e lasciarli ad altre compagnie. Per tutta risposta, un portavoce del vettore tedesco ha dichiarato che “Ryanair e Michael O’Leary sono evidentemente male informati”.

Dal canto suo, Ryanair ha passato gli ultimi due anni a litigare in tribunale con l’esecutivo Ue sul rilassamento delle norme sulla concorrenza sleale che vietano gli aiuti di Stato, proposto da Bruxelles all’inizio della pandemia per permettere ai Paesi membri di sostenere le proprie industrie. Secondo il vettore irlandese, questa sospensione ha penalizzato ingiustamente le compagnie che hanno fatto fronte “da sole” alla recessione. Non sfugge comunque l’interesse della compagnia: se da un lato Ryanair dispone del modello di business adeguato per mantenere i prezzi dei biglietti più bassi, dall’altro sarebbe intenzionata ad estendere il proprio “parco slot” ai danni delle concorrenti nei vari aeroporti d’Europa.

Bruxelles non cede

Per il momento, la Commissione tiene il punto. Le soglie attuali sono “eque”, secondo la commissaria ai Traporti Adina Vălean. L’abbassamento dall’80 al 50% ha “fornito alle compagnie aeree tutta la flessibilità di cui avevano bisogno per quasi due anni, assicurando allo stesso tempo un’adeguata protezione degli interessi dei passeggeri e degli aeroporti”, ha dichiarato, rispedendo le accuse al mittente. E ha sottolineato che, in base ai dati Eurocontrol (il gestore europeo del traffico aereo), Lufthansa ha operato oltre il 60% dei voli dall’inizio dell’anno rispetto allo stesso periodo pre-pandemia. Il che, ha sostenuto, è già più di quanto richiesto dalle regole Ue in vigore, che parlano del 50%.

“È difficile capire perché Lufthansa avrebbe bisogno di operare i 18mila voli rivendicati, che rappresentano solo il 5% dei suoi voli totali nella stagione di programmazione invernale, per proteggere il loro portafoglio di slot”, si legge in una missiva di Valean a Karima Delli, presidente della commissione Trasporti del Parlamento europeo, la quale aveva chiesto di modificare le norme in questione.

Secondo queste regole, inoltre, è permessa anche un’esenzione “per inutilizzo giustificato”: cioè, se un governo impone delle restrizioni sui viaggi in entrata o uscita dal proprio territorio, le rotte aeree da o per quel Paese non devono essere mantenute per preservare gli slot.

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