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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Giovani e lavoro

Stage gratuiti, bocciato il divieto di "sfruttamento" con i voti di Lega e Forza Italia

Un testo approvato al Parlamento Ue chiede di combattere la pratica, ma è stato respinto un emendamento che chiedeva di metterla proprio fuori legge. Il Carroccio: "Ne abbiamo sostenuto uno più equilibrato"

Quella di offrire stage non retribuiti è un'abitudine fin troppo comune in Italia e nell'Unione europea. Per questo il Parlamento europeo ha chiesto di mettere in campo una strategia per migliorare la situazione, ma non si è spinto fino al punto di chiedere che questa pratica, che pure viene condannata e definita “una forma di sfruttamento dei giovani lavoratori e una violazione dei loro diritti”, venga del tutto vietata per legge in tutti i 27 Paesi membri.

Nella Plenaria di Strasburgo con 580 voti favorevoli, 57 contrari e 55 astensioni è stata approvata una risoluzione dal titolo “Rafforzare il ruolo dei giovani europei: occupazione e ripresa sociale dopo la pandemia” che condanna la pratica dei tirocini non retribuiti. I deputati però hanno bocciato due emendamenti (praticamente identici), il 3 e il 14, il primo presentato dal gruppo socialista e il secondo da quello dei Verdi, che chiedevano di “vietare in modo effettivo e applicabile i tirocini e gli apprendistati non remunerati”. I due emendamenti hanno ricevuto solo 293 voti favorevoli, 377 contrari e 26 astensioni. Tra i contrari anche diversi italiani tra cui i parlamentari della Lega e di Forza Italia, ma anche Sandro Gozi di Italia Viva e Carlo Calenda, mentre i deputati di Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni si sono astenuti.

“Nell’anno europeo dei giovani, i vecchi partiti italiani difendono ancora una volta i potenti e tutti quelli che possono così continuare a sfruttare la manodopera giovanile gratuitamente”, ha attaccato Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle, che ha sostenuto i due emendamenti, ricordando che “un contratto di stage su due in Europa è gratuito e non prevede nemmeno i rimborsi spesa”. L'esponente M5S ha aggiunto che “questa ingiustizia deve finire subito applicando il salario minimo a tutti i contratti, anche quelli per i tirocinanti”, e accusando “questa alleanza di destra”, di “compromettere il futuro dei giovani”.

Per la Lega quelle dei Petastellati sono però "accuse infondate". "Abbiamo sostenuto un emendamento molto più equilibrato del Ppe, che condannava stage non retribuiti a meno che non fossero parte di un percorso scolastico formativo", ha dichiarato Elena Lizzi, europarlamentare del Carroccio, aggiungendo che "come il M5s dovrebbe sapere", in materia "le competenze sono nazionali, non di Bruxelles" e quindi "il nostro voto è contro una base giuridica unica europea, perché la proposta va oltre le competenze concesse all'Ue".

Il testo approvato dall'Aula comunque "condanna" la pratica dei tirocini non retribuiti e chiede a Bruxelles di “proporre un quadro giuridico comune volto a garantire un'equa retribuzione per i tirocini e gli apprendistati al fine di evitare le pratiche finalizzate allo sfruttamento”, sottolineando che è “necessario porre fine” alla pratica e che bisogna fare in modo che “i giovani non siano intrappolati in un susseguirsi interminabile di tirocini e sfruttati come manodopera a basso costo o addirittura gratuita”.

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