Tasse abbattute e zero burocrazia: così la Spagna vuole attrarre telelavoratori e startup da tutta Europa
Il governo di Madrid riduce al 15% le imposte sulle nuove società e taglia quelle per i non residenti. Il piano fa parte del Pnrr e punta sui talenti stranieri del digitale
Da quando è scoppiata la pandemia, tanti europei, in particolare dai Paesi del Nord, hanno scelto la Spagna per telelavorare. E adesso, il governo vuole sfruttare questo fenomeno per attrarre sempre più partite Iva e giovani imprenditori dall'estero. Come? Abbattendo le tasse e la burocrazia. È questo, in estrema sintesi, la proposta di legge del governo del premier socialista Pedro Sánchez. Una misura che rientra nel Pnrr spagnolo, il Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall'Ue, e che mira ad attrarre talenti stranieri e creare imprese che possano mettere il Paese in prima linea nell'economia digitale.
Meno tasse per le startup
"Stiamo mettendo sul tavolo un disegno di legge molto potente che metterà la Spagna in prima linea nel promuovere la creazione di aziende emergenti basate sulle tecnologie più in crescita", ha detto a Politico la ministra dell'Economia Nadia Calvino. La misura principale riguarda la riduzione delle tasse per le startup, la cui imposta sulla società passerà dall'attuale 25% al 15% per i primi quattro anni di vita. Inoltre, verrà abbattuta la burocrazia consentendo a chi vuole aprire un'impresa la possibilità di farlo online e con pochi passaggi, senza la necessità di pagare un notaio o sostenere altri oneri di registrazione. Inoltre, l'uso di stock option come forma di remunerazione, pratica molto in uso soprattutto tra i dirigenti d'impresa, sarà esentasse fino a 50mila euro all'anno. Infine, la base di detrazione massima per gli investimenti in nuove aziende o imprese di recente costituzione passerà da 60mila a 100mila euro all'anno.
Il paradiso dei "nomadi digitali"
L'altro punto di forza della nuova legge riguarda i talenti stranieri: telelavoratori con partita Iva, dipendenti di startup e investitori provenienti da Paesi terzi potranno beneficiare di una riduzione dell'imposta sul reddito dei non residenti. "Vogliamo attrarre investimenti e talenti nel nostro Paese approfittando, appunto, del fatto che siamo in un momento in cui ci sono sempre più 'nomadi digitali': telelavoratori, investitori, imprenditori che possono localizzarsi ovunque nel mondo grazie alla tecnologia”, spiega Calvino. Infine, la legge prevede anche forme agevolate di sovvenzione e misure mirate alle startup guidate da donne.