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Giovedì, 18 Aprile 2024
Lavoro

Riparte la battaglia sulla revisione del Patto di stabilità: il 19 ottobre la "comunicazione" di Gentiloni

Il commissario all'Economia ha annunciato la presentazione di un testo che farà da base alle discussioni sulla riforma della governance fiscale

La discussione sulla revisione del Patto di stabilità, o meglio del quadro regolatorio della governance economica Ue, ripartirà il prossimo 19 ottobre. Quel martedì a Strasburgo, ha annunciato da Lussemburgo al termine dell'Ecofin il commissario all'Economia Paolo Gentiloni, la Commissione presenterà una comunicazione che "darà forma alla discussione".

La comunicazione non conterrà soluzioni né proposte, che arriveranno più avanti, probabilmente nel corso del 2022, in modo da essere pronti al 2023, quando la clausola di salvaguardia, che ha sospeso nella primavera del 2020 gli obblighi previsti dal Patto di stabilità, cesserà di essere efficace. "Siamo solo all'inizio di questo processo - ha detto - anzi, non siamo ancora all'inizio, ci saremo il 19 ottobre. Non vorrei provocare aspettative sbagliate: neppure la comunicazione del 19 ottobre risponderà alla domanda" se sarà possibile o meno rendere meno draconiano il percorso di rientro dal debito eccessivo delineato dalla 'debt rule' (rientrare ogni anno di un ventesimo della quota di debito eccedente il 60% del Pil).

La comunicazione, ha aggiunto Gentiloni, "darà forma alla discussione sulle lezioni che bisogna trarre dopo la pandemia di Covid-19, in aggiunta alla comunicazione precedente, che era su come le regole del Two Pack e del Six Pack hanno funzionato negli anni precedenti". "Riapriamo la discussione con una nuova comunicazione - ha continuato Gentiloni - perché nella primavera del 2020 abbiamo avuto una situazione incredibile e terribile, ma anche una reazione politica ed economica forte. Daremo forma alla discussione e inizieremo anche a parlarne nell'Ecofin, ma non penso che la Commissione presenterà proposte presto e all'improvviso".

La Commissione, ha previsto Gentiloni, presenterà "proposte in un determinato periodo dell'anno prossimo: dobbiamo essere pronti al 2023, quando la clausola di salvaguardia non sarà più in vigore. Abbiamo una finestra di opportunità, non indefinita. Uno dei temi che sicuramente verranno affrontati sarà il livello di debito pubblico e come affrontarlo". Il commissario non ha detto esplicitamente, anche perché il processo deve ancora iniziare, se l'obiettivo è ottenere modifiche legislative oppure limitarsi ad interventi di 'soft law', ma in passato ha espresso chiaramente la propria preferenza per la prima opzione.

Il dibattito, potenzialmente tra i più divisivi per le posizioni tradizionalmente molto distanti tra gli Stati membri, non sarà semplice. Ma Gentiloni ha invitato tutti a non guardare la realtà di oggi, quella di un'economia europea che sta forse uscendo dalla crisi provocata dalla pandemia anche grazie alle risposte senza precedenti adottate a livello Ue, con gli occhiali di ieri. E' importante, ha detto, non avere "lo sguardo rivolto all'indietro" ed evitare di "riproporre le discussioni che abbiamo avuto negli anni" successivi alla crisi finanziaria, anche perché "nel frattempo qualcosa è successo", cioè la pandemia, che ha cambiato decisamente il quadro. Insomma, "se guardiamo avanti, potremo avere una discussione migliore". In ogni caso perché il dibattito prenda davvero quota bisognerà attendere che venga formato un nuovo governo a Berlino. Un primo test, comunque, si avrà probabilmente nell'Eurogruppo/Ecofin dell'8-9 novembre.

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