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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

Nel Regno Unito i militari cominciano a distribuire la benzina. Il governo: "Non abbiamo bacchetta magica"

Nell'attesa dell'arrivo di oltre 10mila migranti per i settori dei trasporti e alimentari, circa 200 soldati sono entrati in azione per garantire i rifornimenti di carburante

"Non abbiamo la bacchetta magica". Il ministro britannico delle Finanze, Rishi Sunak, ammette oggi che il governo britannico non può risolvere nell'immediato tutti i problemi di approvvigionamento, ma addebita la crisi alla situazione globale del commercio e non alle conseguenze della Brexit. Intanto sono iniziate oggi le operazioni dell'esercito per distribuire la benzina nei distributori rimasti a secco.

Circa 200 militari, la metà dei quali addetti alla guida di autocisterne, sono entrati oggi in azione al deposito di carburante di Buncefield. Si spera che il loro intervento aiuti a normalizzare la situazione dopo dieci giorni di file ai distributori. Secondo i dati delle associazioni di categoria, il 22% delle stazioni di servizio a Londra e nel sud est dell'Inghilterra sono ancora a secco. "Vediamo che c'è un problema di rifornimento, in diversi settori, ma ci sono cose che possiamo fare e altre no. Non abbiamo la bacchetta magica. Non possiamo far nulla se un paese asiatico chiude un porto a causa di un focolaio di coronavirus. Faremo tutto quanto nelle nostre possibilità", ha detto oggi Sunak alla Bbc, facendo riferimento ai problemi globali delle catene di distribuzione legati al covid.

Il Regno Unito, con scaffali vuoti in molti supermercati, è però molto più colpito di altri Paesi e molti puntano il dito contro la Brexit. Nel Regno Unito mancano infatti 100mila autotrasportatori e vi è carenza di personale in agricoltura e negli impianti di lavorazione della carne, tutti settori che prima impiegavano molta manodopera dell'Europa dell'est. Oggi sono stati gli allevatori di suini a protestare davanti alla Conferenza dei conservatori a Manchester, chiedendo visti anche per i lavoratori nel loro settore.

Finora il governo britannico ha accettato soltanto di emettere visti temporanei per camionisti (5mila) e addetti agli impianti di lavorazione del pollame (5.500). Non è chiaro se basterà per evitare "l'inverno dello scontento" evocato da alcuni media britannici. Nick Allen, capo dell'associazione dei produttori di carne, rinnova intanto l'allarme per una carenza di cibi delle feste a Natale. Intervistato a Sky, ha detto che probabilmente bisognerà importare "tacchini francesi". Il premier Boris Johnson ha però ripetutamente escluso di risolvere la situazione "con una immigrazione incontrollata", aggiungendo che serve "un periodo di aggiustamento" per la Brexit.

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