rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

La Polonia verso una stretta sui media stranieri (compresi quelli tedeschi)

Il partito di maggioranza PiS tiene fede alle promesse fatte in campagna elettorale e annuncia regole volte a limitare l'influenza di tv e quotidiani in mano a editori non polacchi. Dito puntato anche contro la statunitense Discovery

Avevano promesso vendetta già in campagna elettorale e adesso che il "loro" Andrzej Duda è riuscito a ottenere, non senza difficoltà, la riconferma alla presidenza della Repubblica, i leader del PiS, il partito di maggioranza in Polonia, hanno confermato l'intenzione di colpire le concentrazioni di media in mani straniere. 

Stando a quanto dichiarato dal grande capo del partito Jaroslaw Kaczynski, il governo dovrebbe presentare una proposta di legge per limitare quella che il PiS definisce una "intromissione negli affari polacchi" di editori stranieri. Il riferimento è alle accuse mosse dallo stesso Duda in campagna elettorale. A partire da quelle contro il Fakt, principale tabloid polacco, che ha tra i suoi proprietari la tedesca Axel Springer. Durante la campagna elettorale, infatti, il Fakt aveva accusato Duda per avere concesso la grazia a un uomo che aveva abusato sessualmente della propria figlia. Uscito dal carcere, l'uomo era tornato a vivere nella stessa casa della moglie e della bambina abusata. 

Per Duda, fiero sostenitore della famiglia tradizionale, l'attacco del Fakt era stato mosso da ragioni politiche. "La società Axel Springer, di origini tedesche, proprietaria del quotidiano Fakt, vuole influenzare le elezioni presidenziali polacche?", disse pubblicamente Duda: "I tedeschi vogliono eleggere il presidente della Polonia?", chiese per essere ancora più chiaro.

Non contento, Duda si scagliò poco dopo anche contro Philipp Fritz, corrispondente da Varsavia del Die Welt, un giornale tedesco di proprietà sempre della Axel Springer, accusandolo di promuovere la campagna elettorale del suo avversario Trzaskowski. Ma i sostenitori del presidente non risparmiarono accuse anche al media statunitense Discovery, che gestisce la tv polacca TVN, accusato di essere vicino al WSI, un'agenzia di intelligence ora sciolta che il PiS aveva accusato di essere legata ai comunisti.

Alex Springer e Doscovery potrebbero adesso trovarsi al centro della nuova legge su cui sta lavorando il partito di maggioranza polacca. Kaczynski, intervistato da una radio, ha messo le mani avanti sull'esito di questa eventuale nuova norma: "Bisogna attenersi alle regole Ue", ha ricordato, anche in riferimento agli altri fronti aperti con Bruxelles sul tema dello stato di diritto. L'opposizione in Polonia lamenta al contrario che proprio il PiS e i legami con i media di Stato sono alla base dei problemi di libertà di stampa nel Paese. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Polonia verso una stretta sui media stranieri (compresi quelli tedeschi)

Today è in caricamento