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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lavoro

Basta segreti, le multinazionali dovranno dichiarare quante tasse pagano in ogni Stato Ue

Approvazione definitiva della direttiva al Parlamento europeo: dal 2024 per le aziende sarà più difficile praticare l'elusione fiscale

Via libera dal Parlamento europeo all’approvazione della normativa che vincola le grandi multinazionali a pubblicare l’importo delle tasse pagate nei Paesi Ue. Si tratta della conclusione di un percorso durato cinque anni, che secondo i promotori aprirà una nuova fase di trasparenza finanziaria e ridurrà le possibilità di evasione ed elusione fiscale, almeno nelle intenzioni. Gli Stati membri avranno tempo fino alla metà del 2024 per adeguarsi, dopodiché gli obblighi saranno validi per le aziende.

Le nuove norme sui paradisi fiscali

Il target sono le multinazionali che fatturano più di 750 milioni l’anno, le quali sono ora obbligate non solo a pubblicare l’importo delle tasse pagate, ma anche a specificare una serie di dettagli che aumentano la trasparenza nell’insieme. Secondo uno studio circa l’80 per cento dei profitti in Ue vengono diretti verso i paradisi fiscali dell’Unione, tra cui spiccano Paesi Bassi, Lussemburgo, Irlanda e Malta. Nella lista dei 20 paradisi fiscali mondiali, ben 6 sono membri Ue.

I deputati contro l'elusione 

“Nonostante tutte le avversità e il blocco di cinque anni in Consiglio europeo, possiamo dire con orgoglio che la richiesta di maggiore trasparenza fiscale delle imprese ha avuto risposta. Le società hanno agito secondo le loro regole per troppo tempo. Grazie alla trasparenza fornita dai resoconti pubblici Paese per Paese, ora saremo in grado di fare luce su questa giungla aziendale opaca”, . Anche i Verdi si schierano in difesa del provvedimento. Ernest Urtasun ha dichiarato: “Questo accordo è un passo in avanti, per la prima volta in Europa avremo un’idea di quanto le multinazionali guadagnano e di quante tasse pagano nei Paesi in cui operano, e sapremo se stanno adottando pratiche di elusione fiscale”. E accusa i governi nazionali: “È una vergogna che alcuni Stati membri abbiano passato quattro anni tenendo in ostaggio questa legge in Consiglio”. Gli fa eco Heidi Hautala, secondo cui “le pratiche fiscali sleali hanno messo in forte svantaggio le piccole e medie imprese. Il rendicontaggio pubblico Paese per Paese può aiutare a livellare il campo di gioco”.

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