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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tagliare le tasse ai ricchi li fa diventare ancora più ricchi: il caso della patrimoniale smontata da Macron

Lo 0,1 per cento dei più benestanti in Francia ha visto crescere la propria fortuna di un quarto in tre anni. Secondo uno studio, il 'merito' va cercato nella riforma fiscale del capo dell'Eliseo

Se avrà l'impatto positivo sull'economia che era stato promesso non è chiaro, ma di sicuro l'abolizione parziale della patrimoniale voluta da Emmanuel Macron ha già contribuito a rendere i più ricchi del Paese ancora più ricchi. Secondo uno studio di France Stratégie, un think tank economico che riferisce all'ufficio del primo ministro, ha rilevato che "lo 0,1 per cento dei più ricchi di Francia è un quarto più ricco (oggi) rispetto allo 0,1 per cento nel 2017", quando il presidente francese fu eletto.

La riduzione del 70% dell'Impôt sur la Fortune (ISF) su tutti i beni tranne quelli immobiliari fu uno dei primi atti del nuovo governo poco dopo le sue elezioni che video l'affermazione al ballottaggio del leader di La République En Marche. Un anno più tardi Parigi trasformò l'Isf in un'imposta sul patrimonio immobiliare (IFI) a cui seguì l'introduzione di un prelievo forfettario unico del 30% sui redditi da capitale. Macron affermò che questo cambiamento avrebbe aiutato ad attratto investitori stranieri e convinto i più ricchi a non trasferire i loro beni all'estero come molti fecero quando il suo predecessore François Hollande, impose una tassa del 75% sui milionari, una tassa che per Macron rischiava di trasformare la Francia in una "Cuba senza sole", disse all'epoca.

L'effetto positivo della riforma, afferma il Think Tank, è stato che la minore tassazione del capitale ha causato un aumento nel pagamento dei dividendi che poi sono stati tassati. In particolare i più ricchi hanno beneficiato di un aumento del 60 per cento dei dividendi nel solo 2018, con il "rialzo che continua nel 2019". Sul fronte fiscale, questa può essere vista come una buona notizia, poiché più dividendi significano una base imponibile da tassare più ampia e quindi più entrate per lo stato.

Ma il comitato di valutazione ha rilevato un'estrema concentrazione all'interno della popolazione dei beneficiari dei 23 miliardi di euro di dividendi pagati nel 2018. Due terzi di questa somma sono stati ricevuti da 38mila persone, e un terzo da sole 3.800 persone. Ed è così che appunto in un anno, le fortune dello 0,1% più ricco dei francesi sono cresciute di un quarto. Una notizia che certo non rallegrerà la popolazione che si trova ora ad affrontare una delle crisi più gravi della storia del Paese, soprattutto perché lo stesso studio afferma che eventuali ripercussioni positive sull'economia non si possono ancora valutare. Per questo anche il giornale conservatore Le Monde ha definito una “sconfitta politica” la riforma.

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