rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Lavoro

Ue: per l'Italia "c'è luce in fondo al tunnel". Ma attenzione alle varianti del Covid

Le ultime previsioni economiche di Bruxelles rivedono al rialzo le stime di crescita dell'Eurozona e dell'Italia per il 2022, mentre ritocanno al ribasso quelle per l'anno in corso. Ma sul 2021 non sono calcolati gli effetti eventuali del Recovery fund

Stime più rosee per il 2022, un po' meno incoraggianti per il 2021. Ma sull'anno in corso, va chiarito subito, non sono conteggiati i probabili effetti positivi del Recovery fund. Ecco perché la Commissione europea, nelle sue ultime previsioni economiche, si lascia andare a una certa positività: "C'è luce in fondo al tunnel". Vale per l'Ue nel suo complesso, e vale anche per l'Italia nello specifico. Anche se non manca la paura di un salto indietro qualora le varianti più resistenti del Covid-19 dovessero portare a ua nuova ondata di contagi e decessi.

Per il momento, con i dati disponibili, le Previsioni economiche d'inverno di Bruxelles indicano che rispetto a quelle dell'autunno scorso il Pil dell'Ue nel suo insieme crescerà di meno nel 2021 (+3,7% contro il 4,1% stimato a novembre), ma avrà una progressione più forte nel 2022 (+3,9% contro il 3% previsto in precedenza). Una dinamica simile dovrebbe seguirla l'Italia: +3,4% nel 2021 (rispetto al +4,1% delle stime di autunno), +3,5% nel 2022 contro il 2,8% delle vecchie previsioni. 

La paura delle varianti, la speranza del Recovery

Come dicevamo all'inizio, però, ci sono due avvertenze importanti: anzitutto, spiega l'AdnKronos, come succede dall'inizio della pandemia, le previsioni sono caratterizzate da un "elevato grado di incertezza", anche se relativamente più bilanciato rispetto allo scorso autunno, perché essenzialmente dipendono dall'andamento della Covid-19. Come ha notato un alto funzionario Ue, "se arriva una variante resistente ai vaccini", Dio non voglia, "cambia tutto". In secondo luogo, le previsioni non incorporano gli effetti sull'economia di Next Generation Eu (più comunemente noto come Recovery fund), di cui l'Italia è il primo beneficiario, che costituisce, sottolinea la Commissione, "un consistente 'rischio al rialzo' per le prospettive di crescita". E la presidente della Bce Christine Lagarde ha detto che, se attuato a dovere, Next Generation Eu potrebbe far sentire i suoi effetti sulla crescita "già quest'anno".

Turismo ancora in sofferenza

In Italia, nota la Commissione, "i tassi crescenti di contagi e ricoveri in ospedale hanno portato alla reintroduzione di restrizioni alla mobilità e all'attività economica", che comportano "una contrazione della produzione in autunno, che probabilmente continuerà nel primo trimestre 2021". Tuttavia, rispetto alla primavera del 2020 "le ultime misure di contenimento colpiscono una fetta più piccola dell'economia. In particolare l'industria, che conta per una gran parte dell'economia italiana, e le costruzioni, continuano ad operare senza restrizioni, cosa che ha impedito una caduta della produzione maggiore nel quarto trimestre 2020". Per contro, "settori dei servizi ad alta intensità di contatti, come il turismo, continuano a soffrire l'impatto della pandemia e sopporteranno ancora l'onere delle chiusure selettive imposte" per ragioni sanitarie. 

Proseguire le misure di sostegno

La ripresa prevista nel 2021 e 2022, sostenuta dall'attesa ripartenza dei servizi, nonché dalla continuazione "delle politiche di sostegno per attutire l'impatto della pandemia sugli utili e sull'occupazione, e per preservare le imprese a corto di liquidità, in particolare le pmi". Ciò nonostante, Next Generation Eu escluso, "il Pil in termini reali non è previsto ritornare ai livelli del 2019 entro la fine del 2022. Il "previsto allentamento delle misure anti-pandemia entro l'estate 2021 dovrebbe favorire la spesa dei consumatori. Tuttavia, dato che gli elevati risparmi delle famiglie (forzati e in parte precauzionali) probabilmente declineranno solo in modo graduale, la crescita dei consumi privati è prevista moderata, nell'orizzonte previsionale (al 2022)".

In particolare, nota la Commissione, gli investimenti negli immobili "continueranno a beneficiare del Superbonus al110%, un incentivo fiscale per migliorare l'efficienza energetica degli edifici residenziali e proteggerli dal rischio sismico". Gli investimenti delle imprese, dopo il "forte declino del 2020", è previsto in ripresa quest'anno, sulla scia dei "flussi di cassa in crescita e delle migliori prospettive della domanda". I crediti fiscali sugli investimenti (Transizione 4.0) dovrebbero sostenere ulteriormente la spesa in conto capitale. Inoltre, la ripresa nella seconda metà del 2020 dei principali partner commerciali dell'Italia "probabilmente si rafforzerà quest'anno", contribuendo così alla crescita, con le esportazioni "che dovrebbero crescere in linea con il commercio internazionale". Tuttavia, il turismo si riprenderà più lentamente, dato che i turisti, specie quelli di altri continenti, si prevede che ritornino "solo gradualmente, con il diminuire dell'incertezza" legata alla pandemia. L'Inflazione nel 2020 è stata negativa, -0,1% in media, a causa della caduta dei prezzi del petrolio. Nel 2021 dovrebbe restare sotto l'1%, allo 0,8%, per avvicinarsi all'1% nel 2022 (0,9%).

stime pil UE inverno 2021-2

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ue: per l'Italia "c'è luce in fondo al tunnel". Ma attenzione alle varianti del Covid

Today è in caricamento