Germania e Francia lanciano la coalizione dell'idrogeno "verde"
Dopo il piano da 9 miliardi lanciato la scorsa settimana, Berlino e altri 6 governi, tra cui quello di Parigi, chiedono alla Commissione europea maggiori investimenti per sviluppare questo gas che potrebbe mettere d'accordo ambientalisti e multinazionali del fossile
Dopo il piano da 9 miliardi lanciato la scorsa settimana, la Germania porta adesso la sfida dell'idrogeno verde al tavolo dei ministri europei dell'Energia. E lo fa con una lettera congiunta con Francia, Olanda, Austria, Belgio e Lussemburgo (oltre alla Svizzera in quota extra-Ue), il cui scopo è di aumentare gli investimenti della Commissione europea nello sviluppo di questa fonte considerata in linea con le mire di sostenibilità del Vecchio Continente.
L'idrogeno verde è un gas prodotto attraverso l'elettrolisi alimentata da fonti rinnovabili come l'eolico e il fotovoltaico. C'è anche una versione "blu", creata però attraverso il gas e considerata dagli ambientalisti una sorta di 'fake' della sostenibilità. Di diverso avviso Paesi come l'Italia (oltre che aziende tricolore come Eni e Snam), che vedono nell'idrogeno blu una via per far fruttare in modo eco-frienfly gli investimenti fatti negli ultimi anni sui gasdotti e sulle ricerche di giacimenti di gas in giro per il Mediterraneo e oltre.
Anche la Germania è interessata all'idrogeno blu e non a caso la lettera presentata alla riunione dei ministri Ue cita spesso un termine più generico, ossia "idrogeno pulito". Quale che sia il colore o l'aggettivo usato, a Bruxelles sembra esserci una larga convergenza verso l'aumento degli stanziamenti in merito. Il ministro austriaco dell'Ambiente, Leonore Gewessler, ha dichiarato a Politico che l'idrogeno dovrà "svolgere un ruolo significativo per raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050 in Europa".
Secondo il ministro olandese Eric Wiebes, "in settori come l'industria e i trasporti, l'idrogeno pulito è l'anello mancante nella transizione energetica. Per far sì che ciò accada, dobbiamo aumentare e ridurre i costi dell'idrogeno pulito". Nella lettera, si chiede alla Commissione di "presentare un piano d'azione in tempi rapidi seguito da proposte legislative per consentire un approccio normativo flessibile e adeguato allo scopo" e analizzare "approcci per aumentare la produzione interna". La dichiarazione invita inoltre la Commissione a "aumentare il sostegno all'innovazione e alla ricerca e sviluppo nell'idrogeno rinnovabile".
All'interno della Commissione, i firmatari possono contare sull'appoggio del vicepresidente Frans Timmermans, che dovrebbe presentare già in estate una strategia per l'idrogeno. E che di recente ha sottolineato come le risorse europee del nuovo Just Transition Fund potrebbero benissimo essere usate all'ex Ilva di Taranto per sostituire il carbone con l'idrogeno.