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Sabato, 20 Aprile 2024
Lavoro

Globalizzazione, l'appello delle Regioni all'Ue: “Contrastare gli effetti negativi”

La sindaca italiana Fanelli, relatrice di un parere al Comitato delle Regioni: “In alcune zone l'apertura al commercio internazionale ha creato enormi opportunità, in altre rappresenta una minaccia”

La globalizzazione sta creando grandi opportunità ma altrettanto grandi sfide alle regioni europee che non hanno sempre gli strumenti adatti per affrontare i cambiamenti in corso nel mondo. Per questo l'Unione europea dovrebbe aiutarle e sostenerle in questo processo. Il Comitato delle regioni dell'Ue, organo consultivo portavoce delle istanze locali, ha adottato un parere scritto da una relatrice italiana, la sindaca del Comune di Riccia, in provincia di Campobasso, Micaela Fanelli, in cui raccomanda a Bruxelles una strategia volta a garantire una più equa distribuzione dei benefici della globalizzazione.

Questa, secondo il Comitato, ha accelerato la crescita economica dell'Ue, favorito la prosperità e contribuito a mantenere l'Europa competitiva, ma ha anche aumentato le disuguaglianze, in quanto produce effetti diversi nelle varie regioni, con una conseguente ripartizione diseguale della ricchezza. "Per alcune regioni, l'apertura al commercio internazionale, che rappresenta un terzo del reddito nazionale dell'Ue, ha creato enormi opportunità, mentre per altre rappresenta un'importante minaccia. Un rinnovato e rafforzato approccio basato sul territorio alle politiche dell'Ue è indispensabile per ridurre le crescenti disuguaglianze causate dalla globalizzazione", ha sottolineato Fanelli.

La strategia Ue proposta dalle Regioni

Nel testo la relatrice propone di definire una strategia europea imperniata intorno a tre assi principali: una chiara strategia proattiva su come migliorare le competenze, le conoscenze, l'infrastruttura e, di conseguenza, la competitività regionale; una strategia di attenuazione, che comprende il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG), profondamente riformato; e una strategia partecipativa basata sulla responsabilità democratica.

Secondo Fanelli "nei processi di negoziazione commerciale internazionale, l'Ue deve puntare a una maggiore trasparenza, nonché al rispetto della ripartizione delle competenze e della protezione dei lavoratori, dell'ambiente e dei servizi di interesse pubblico”. La sindaca sottolinea che “è inoltre necessario adottare una solida politica comune in materia di asilo e sulla migrazione legale, costruire partenariati con paesi terzi anche a livello di enti locali e regionali, e contribuire all'attuazione degli obiettivi di sviluppo dell'Onu”. Punto centrale degli interventi di Bruxelles continua ad essere per le regioni la politica di coesione, definito dalla sindaca “uno strumento fondamentale per conferire potere alle regioni che sarebbero altrimenti lasciate indietro, per renderle più competitive, sostenibili e resilienti alla globalizzazione”.

Le raccomandazioni formulate nel suo parere riguardano la politica commerciale, la politica sociale, la politica agricola comune (PAC), la politica industriale, la migrazione e la riforma della politica di coesione.
Il parere è stato adottato contestualmente al lancio della campagna #CohesionAlliance, che chiede risorse adeguate per la politica di coesione nel bilancio dell'Ue dopo il 2020. Tale campagna è stata lanciata il 9 ottobre dalle principali associazioni territoriali e dal Comitato europeo delle regioni (CdR).

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