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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lavoro

Adesso Francia e Germania vogliono togliere poteri all'Ue

Parigi e Berlino vorrebbero porre il veto sulle decisioni della Commissione in materia di politica industriale. È la risposta al "no" ricevuto da Bruxelles alla fusione tra Siemens e Alstom

Difendere l'Europa contro il sovranismo, ma solo quando questo non va in contrasto con gli interessi economici nazionali. Sembra essere questa la linea scelta da Francia e Germania, solitamente due bastioni dell'europeismo, in risposta alla bocciatura della fusione tra la tedesca Siemens e la francese Alstom disposta dalla Commissione europea per garantire la concorrenza nell'Ue. Parigi e Berlino hanno provato in questi mesi a convincere l'esecutivo di Bruxelles a non bloccare la nascita del gigante delle ferrovie, ma l'antitrust comunitaria ha opposto il suo niet. E così adesso i due Paesi vogliono che agli Stati membri sia dato diritto di veto sulle decisioni della Commissione europea in materia di fusioni industriali.

Diritto di veto

Lo hanno chiesto il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, e il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, in una conferenza stampa congiunta a margine della riunione dell'Ecofin in corso oggi a Bruxelles. Le Maire ha affermato che i membri dell'Ue devono avere "il diritto di mettere in discussione una decisione" della Commissione europea come garante della concorrenza. In particolare, per il ministro dell'Economia francese, questo "diritto di recesso" sarebbe "necessario al fine di adeguare il diritto della concorrenza europeo alle esigenze del XXI secolo". A tal proposito, Scholz ha evidenziato che "l'Europa ha bisogno di campioni industriali, in grado di resistere" ai grandi gruppi industriali di Cina e Stati Uniti. "Sono convinto che abbiamo bisogno di una politica industriale" e che l'economia dell'Ue debba essere resa "adatta a un sistema economico globale", ha aggiunto il ministro delle Finanze tedesco.

Il piano franco-tedesco

Francia e Germania intendono presentare "molto presto" un'iniziativa comune in materia di politica industriale, rivela il quotidiano tedesco "Handelsblatt". Il piano di Parigi e Berlino non si limita all'introduzione del diritto di veto per gli Stati membri sulle decisioni della Commissione europea nel settore delle fusioni industriali. L'iniziativa franco-tedesca mira a rendere le stesse decisioni di Bruxelles sulla concorrenza "più dinamiche", ha osservato Le Maire. Nelle intenzioni di Francia e Germania, la società sorta da una fusione dovrebbe essere regolarmente sottoposta a verifiche per garantire che non ostacoli la concorrenza. In caso contrario, la Commissione europea dovrebbe disporre del diritto di "imporre nuovi requisti" all'azienda.

Battere la concorrenza cinese

L’idea di creare un campione europeo delle ferrovie unendo le due aziende mirava a tener testa alla cinese Crrc, il maggior produttore di veicoli ferroviari del mondo. Ma per la Commissione, il merger "avrebbe influenzato la concorrenza nei mercati dei sistemi di segnalamento ferroviario e dei treni ad alta velocità” e visto che le parti non hanno proposto misure correttive sufficienti per rimediare a questi problemi", Bruxelles ha detto di no. Il rischio che ha portato allo stop per l'antitrust comunitaria era che "tale concentrazione avrebbe comportato prezzi più elevati per i sistemi di segnalazione che garantiscono la sicurezza dei passeggeri e per le generazioni future di treni ad altissima velocità".

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