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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Lavoro

Gentiloni sfida i falchi Ue: "Non sarò commissario dell'Italia, ma Patto va rivisto"

L'ex premier in audizione all'Eurocamera avverte: "Prevediamo un rallentamento dell'economia, Stati che hanno spazio di bilancio lo usino per la crescita". E promette di usare la flessibilità "quando serve" e la creazione di uno schema europeo per sostenere i disoccupati

I falchi Ue lo attendevano al varco per rilanciargli le accuse di voler scardinare le politiche di austerity e favorire i Paesi 'spendaccioni' e con un alto debito pubblico come l'Italia. Lui ha risposto assicurando che si concentrerà sulle riduzione dei debiti alti, ma avvertendo anche che l'economia europea sta ristagnando. E che per questo occorre rivedere il Patto di stabilità e fare in modo che gli Stati membri che hanno maggiori margini di bilancio li usino per promuovere la crescita e gli investimenti. E' questo, in estrema sintesi, il messaggio che Paolo Gentiloni ha lanciato nel corso dell'audizione al Parlamento europeo, in quello che rappresenta il suo primo impegno pubblico da commissario Ue designato agli Affari economici.

La riforma del Patto

"Non sarò un rappresentante di un unico governo", ha subito chiarito Gentiloni, ma "il commissario per gli Affari economici" e "riserverò alla manovra di bilancio dell'Italia la stessa attenzione, lo stesso dialogo e la stessa serietà nel rispetto delle regole con cui esaminerò quelle degli altri Paesi". Niente favoritismi, insomma. Anche perché, ricorda, "nell'ambito del Patto è prevista una flessibilità che non è una concessione a un Paese, ma è prevista dalle regole". Ecco perché "farò uso delle flessibilità quando ce ne sarà bisogno, per avere un appropriato orientamento della politica di bilancio, per consentire a quest'ultima di svolgere un ruolo di stabilizzazione e per promuovere investimenti, dei quali c'è un grande bisogno", consentendo al contempo la riduzione dei debiti alti, ha aggiunto. 

Fatta questa premessa, pero', il Patto, dice Gentiloni, "non è perfetto" e per questo "usero' l'opportunità offerta dalla revisione dei Six and Two Packs, per riflettere sulla giusta strada da seguire, sulla base delle prove del passato e tenendo conto del contributo dell'European Fiscal Board". Il riferimento è all'ultimo documento del team di esperti della Commissione che ha confermato come le misure d'austerity attuate in passato non siano servite né a ridurre il debito pubblico, né a promuovere la crescita.

Ecco perché bisogna rivedere il Patto. E non si tratta solo di modificare il modo in cui sono state interpretate le regole finora, ma anche di apportare "delle modifiche legislative". E rivedere una serie di indicatori, come output gap e crescita potenziale, che, rileva Gentiloni, sono soggetti a valutazioni discrezionali. Critiche che l'Italia muove da tempo, ma che non trovano pienamente d'accordo anche quei Paesi che si sono detti disponibili a una maggiore flessibilità sui bilanci. Il compito non sarà facile, ma Gentiloni promette che entro fine anno arrriverà già una proposta in tal senso. 

Chi ha spazio di manovra, investa

Ma il Patto non è l'unica questione da affrontare.  Nell'Unione europea è necessario "un uso adeguato dello spazio fiscale per far fronte al rischio di un rallentamento nella nostra economia". Un rallentamento che, preannuncia Gentiloni, sarà confermato dalle prossime previsione Ue del 7 novembre. Per questo, la posizione dell'ex premier è che "i Paesi che hanno spazio di bilancio lo devono utilizzare". Una posizione, aggiunge, che è anche quella dell'intera Commissione. Bisognerà vedere se sarà condivisa anche da chi ha questi margini, come Germania e Olanda, per esempio.

Disoccupati e paradisi fiscali

Ma Gentiloni non si occuperà solo di questioni prettamente di bilancio. C'è anche il grande tema della lotta all'evasione, sul quale l'ex premier promette di dare battaglia aggredendo paradisi fiscali e contrastando la "concorrenza fiscale aggressiva" tra gli stessi Paesi membri. C'è poi il tema dell'Europa sociale, su cui Gentiloni intende intervenire da subito con uno "schema europeo di assicurazione contro la disoccupazione". "Politicamente non sarà facile - aggiunge - ma insieme (al Parlamento Ue, ndr) possiamo realizzare uno schema che offrirà protezione ai cittadini durante periodi difficili delle loro vite", ha concluso.

Il suo intervento ha creato qualche mal di pancia all'interno dei popolari, ma alla fine la sua nomina ha superato il vaglio del Parlamento. Contrari a Gentiloni solo i gruppi della sinistra Gue e di Identità e democrazia, la formazione guidata dalla Lega.

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