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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lavoro

Berlino: "I social un pericolo per la democrazia". E Facebook paga gli editori dei quotidiani tedeschi

Duro attacco del presidente della Germania Steinmeier: "Algoritmi premiano le bugie veloci, a scapito della ragione e della verità". Nelle stesse ore, l'annuncio dell'accordo tra il colosso Usa e i principali media del Paese

Prima l'attacco del capo di Stato, secondo cui i social media sono un rischio per la democrazia e per questo occorre che i Paesi occidentali fissino regole chiare per gli operatori delle piattaforme di internet. Poi, l'annuncio di Facebook, che comincerà a pagare gli editori dei media di informazione per le notizie riportare sul social media. Succede in Germania. 

L'attacco di Steinmeier

Come riferiscono l'agenzia Nova e il quotidiano "Frankfurter Allgemeine Zeitung", il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha dichiarato: "Le democrazie del mondo devono garantire la loro struttura costituzionale anche nel mondo digitale, contro i nemici interni ed esterni". Secondo Steinmeier, gli operatori delle grandi piattaforme del web hanno resistito a lungo ai controlli e alla propria responsabilità per lo spazio pubblico che hanno creato con la loro infrastruttura. I problemi sono stati "messi in prospettiva o minimizzati e nessuna responsabilita' e' stata accettata per i contenuti", ha evidenziato il capo dello Stato tedesco. Steinmeier ha quindi rimarcato che "la regolamentazione è stata a lungo dichiarata nemica della libertà". E', invece, "vero il contrario: servono regole per preservare la libertà e la democrazia".

Per il presidente tedesco, la regolamentazione delle piattaforme digitali progettata dall'Ue sarà "certamente una componente importante nella riorganizzazione delle relazioni transatlantiche". Steinmeier ha poi osservato che, "quando si tratta della causa della democrazia, la rivoluzione digitale e' sia una maledizione sia una benedizione, un'opportunità e un pericolo". In particolare, il capo dello Stato tedesco ha fatto riferimento agli attacchi cibernetici contro la democrazia in occasione delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti e alla mobilitazione sul web per le manifestazioni a favore della democrazia in Russia e Bielorussia.

Secondo Steinmeier, niente lega gli utenti ai social media "come l'eccitazione e l'indignazione, la paura e la rabbia". Gli algoritmi "ne traggono vantaggio, anche quando si tratta di politica e di bene pubblico". In tale contesto, ha avvertito il presidente tedesco, "i valori su cui si fondano le nostre democrazie sono di scarsa rilevanza: rispetto, verità e civiltà, ragione, fatti e senso di responsabilità". Per Steinmeier, "i social media premiano le bugie veloci, a scapito della ragione e della verità". Inoltre, "il business dell'attenzione sta diventando un pericolo per la democrazia" e, "purtroppo, i nemici della democrazia fanno il miglior uso di questi punti deboli".

Con "bugie e inganni", gli avversari dei regimi democratici hanno abilmente alimentato le "macchine dell'attenzione dei social media" a proprio vantaggio. "Alla fine, gli insorti occupano il Campidoglio", ha sottolineato Steinmeier, con riferimento all'assalto del 6 gennaio scorso da parte dei sostenitori dell'allora presidente degli Usa Dondal Trump al Congresso degli Stati Uniti a Washington. Come osservato dal presidente tedesco, la manipolazione dell'attenzione sfrutta "ben note debolezze psicologiche negli esseri umani". Infine, Steinmeier ha dichiarato: "Qui, sta fallendo un mercato dominato da pochi fornitori. Crea un male sociale servendo i nostri peggiori istinti. Conosciamo la risposta illuminata a tali mali, vale a dire lo Stato di diritto, le regole e le istituzioni".

Facebook paga

A poche ore dall'affondo del capo di Stato tedesco, Facebook ha annunciato che inizierà a mostrare i contenuti di numerosi editori e media tedeschi su una parte dedicata del suo sito a partire da maggio: "Investiremo circa un miliardo di dollari nel settore dei media in tutto il mondo nei prossimi tre anni", ha detto Jesper Doub, direttore di News Partnerships in Europa, in una conferenza stampa online. E "Facebook News in Germania fa parte di questo impegno", ha aggiunto, senza entrare nel merito di quanto verranno pagati i singoli editori. Gli editori hanno collaborato con Facebook in modo da poter essere remunerati per i contenuti collegati al sito. Contenuti che non saranno prodotti appositamente per Facebook. "Occorre rilevare che il contenuto stesso non finisce su Facebook, ma inseriamo collegamenti alle offerte degli editori", ha sottolineato Doub. Secondo Facebook, i partner finora includono la rivista tedesca Spiegel, il Funke Media Group e la casa editrice di Amburgo Gruner+Jahr, che appartiene al gruppo Bertelsmann. 

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