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Giovedì, 18 Aprile 2024
Lavoro

Consulente per la politica estera Ue e advisor Eni. La nomina fa gridare al conflitto d'interessi

Il doppio incarico per l'Alto rappresentante e il gigante degli idrocarburi desta i sospetti delle associazioni: "Esempio di interessi petroliferi che si infiltrano nel processo democratico"

È una consulente dell'Alto rappresentante per la Politica Estera dell'Ue, Josep Borrell, ma allo stesso tempo dallo scorso aprile lavora anche come advisor per il gigante italiano dell'energia, l'Eni, due ruoli che secondo alcuni genererebbero un conflitto di interessi. "Sono una director indipendente non esecutiva dell'Eni dall'aprile 2020", ha spiegato la consulente, Nathalie Tocci, politologa italiana e professoressa onoraria, a Euobserver, testata che ha pubblicato la notizia e che spiega che Tocci allo stesso tempo è una delle quattro persone non direttamente impiegate dall'Ue che forniscono consulenza a Borrell sulla politica estera.

Conflitto d'interessi

La studiosa siede in due comitati della multinazionalei, presiedendone uno, guadagnando in totale per i due incarichi 100mila euro l'anno. A Bruxelles la compagnia solo lo scorso anno ha speso quasi un milione e mezzo di euro in attività di lobby. Visto che le questioni di politica estera europea possono essere legate in alcuni casi a questioni di interesse per la compagnia, alcune Ong hanno sollevato la questione del possibile conflitto di interessi, inoltrando una richiesta formale di spiegazioni in base alle regole sulla libertà di informazione. Come racconta il giornale la Commissione ha chiesto a Tocci di aggiornare la sua dichiarazione di consigliere speciale, mettendo in copia il gabinetto di Borrell e a quest'ultimo di aggiornare la sua "dichiarazione di affidabilità", che ha lo scopo di dissipare qualsiasi dubbio sulle possibilità di un conflitto di interessi.

Le Ong attaccano

Ma per le Ong non basta. "La nomina di Nathalie Tocci, membro del consiglio di Eni come consulente per gli affari esteri dell'Ue, è un altro esempio di interessi petroliferi che si infiltrano nel processo democratico", ha attaccato Myriam Douo di Friends of the Earth Europe, secondo cui la "dichiarazione di affidabilità" non basterebbe a garantire la mancanza di un conflitto di interessi. "Non ho mai consigliato l'Alto rappresentante Borrell su questioni legate a Nigeria o Congo, paesi in cui non ho mai lavorato", ha detto a Euobserver la consulente. Ma la professoressa potrebbe comunque dare il suo parere a Bruxelles sul Mediterraneo orientale, una regione in cui Turchia e Cipro stanno combattendo per il gas e sta lavorando anche sulla strategia globale dell'Ue, un'area in cui l'energia è una questione fondamentale.

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