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Venerdì, 29 Marzo 2024
Lavoro

Caro bollette, Italia e Spagna vogliono una riserva europea per il gas. Ma l'Ue è divisa

Per superare l’impasse, la proposta di una coalizione di "volenterosi"

Nell’anno in corso, l’Ue si trova a fare i conti con una domanda di energia simile a quella del 2019, ma ha a disposizione circa il 10% del gas in meno. Il dato emerge da una recente presentazione degli esperti di Acer, l’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia. Il divario finora è stato colmato dalle risorse di gas stoccate da alcuni Stati membri, che possono contare su riserve energetiche. Alcuni di questi Paesi potrebbero presto dar vita a un’alleanza per agire assieme nello stoccaggio energetico e aiutarsi tra loro. 

Le indiscrezioni sul lavorio dei diplomatici di Italia e Spagna - i primi a proporre il sistema di stoccaggio energetico comune - per convincere gli altri Paesi Ue a convergere sulla proposta di un maggior coordinamento sono circolate nella giornata di ieri. In serata è iniziato il Consiglio europeo informale al castello di Brdo, in Slovenia, dove il 16 giugno 2001 ci fu il primo incontro di persona tra George W. Bush e Vladimir Putin. Nella residenza in stile rinascimentale i leader parleranno anche dei problemi del caro bollette e dell’approvvigionamento energetico. 

La ‘vera’ discussione sul tema è però attesa a fine mese, il 21 e 22 ottobre, quando i ventisette leader dell’Unione europea tratteranno il dossier energia nel vertice a Bruxelles. Tra le opzioni sul tavolo ci sono anche gli appalti congiunti sull’energia - un modello che riprende i contratti tra l’Ue e le case farmaceutiche sui vaccini - e la revisione della normativa europea in materia di energia che attualmente accorpa le tariffe del gas a quelle dell’elettricità.

Fonti di Bruxelles hanno messo le mani avanti su un possibile intervento della Commissione europea a favore di un sistema che tenga assieme tutti e ventisette i Paesi Ue. È infatti noto che i governi hanno sensibilità molto diverse in materia energetica, che resta di competenza nazionale. Tornando al tema dello stoccaggio, gli Stati che al momento contano su riserve strategiche di gas sono poco più della metà dei Paesi membri. Ciò significa che avere una sorta di polizza assicurativa sulle riserve energetiche è una soluzione che piace a molti, ma che lascia fuori gli Stati che preferiscono non dotarsene per non dover affrontare i costi di preparazione e mantenimento.

La soluzione più probabile è dunque quella di un accordo di coordinamento tra i Paesi ‘volenterosi’ che potrebbero unire le forze senza perdere tempo a convincere i partner europei. Un epilogo che però certificherebbe la spaccatura interna all’Ue su come fronteggiare la crisi energetica.

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