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Sabato, 20 Aprile 2024
Lavoro

"Con gli obiettivi di emissioni zero entro il 2050 si creerebbero 5 milioni di posti lavoro in Ue"

Lo afferma uno studio della McKinsey secondo cui l'Italia sarebbe avvantaggiata rispetto alla media europea, grazie al possibile minor costo delle rinnovabili

Se l'Unione europea puntasse a raggiungere le emissioni zero entro il 2050 non sarebbe solo una cosa positiva per il pianeta, ma anche per la nostra economia visto che questo percorso potrebbe portare alla creazione di cinque milioni di nuovi posti di lavoro. Lo afferma il nuovo report "Net-Zero Europe: Decarbonization pathways and socioeconomic implications" pubblicato dalla multinazione di consulenze strategiche McKinsey & Company.

Vantaggi per l'Italia

Secondo lo studio inoltre l'Italia sarebbe avvantaggiata rispetto alla media europea, grazie al possibile minor costo delle rinnovabili elettriche e quindi della produzione di idrogeno. La maggior parte delle tecnologie che consentirebbero l'azzeramento delle emissioni nette è oggi già disponibile, ma è fondamentale continuare a innovare. Il conseguimento degli obiettivi climatici dell'Ue a livello comunitario - evidenzia l'analisi - avrebbe un costo inferiore rispetto a quanto dovrebbe sostenere ciascuno Stato membro preso singolarmente. Per raggiungere gli obiettivi dell'Ue nei tempi prefissati, tutti i settori dovrebbero procedere simultaneamente alla riduzione delle emissioni. "Intraprendere un percorso volto all'abbattimento delle emissioni non è solo una necessità per rispondere a regolamentazioni sempre piu' stringenti. Le azioni a favore di una svolta green generano benefici concreti a livello ambientale, sociale ed economico. Inoltre, al rispetto della sostenibilità intesa a 360 sono strettamente legati la capacità per le imprese di finanziarsi sul mercato e l'opportunità di attingere alle risorse pubbliche messe a disposizione", afferma Marco Piccitto, senior partner di McKinsey.

Il percorso

Per la definizione del percorso più efficiente di decarbonizzazione illustrato nel report, McKinsey ha analizzato l'impiego ottimale di oltre 600 leve di riduzione delle emissioni in 75 sottosettori e 10 aree geografiche, valutandone l'impatto sull'occupazione e su altri fattori socio-economici. Questo percorso richiede un'azione contestuale in cinque settori cruciali: elettrico, trasporti, costruzioni, industria e agricoltura. Il settore elettrico sarebbe il primo a raggiungere zero emissioni nette, a metà del 2040. I trasporti raggiungerebbero l’obiettivo nel 2045, il settore delle costruzioni alla fine del 2040, quello industriale nel 2050, e a seguire l’agricoltura. Entro il 2050, la domanda di energia elettrica raddoppierebbe e l’elettricità proveniente da fonti rinnovabili rappresenterebbe oltre il 90% rispetto all’attuale 35%, e il consumo di petrolio, gas e carbone si ridurrebbe di oltre il 90%. Il percorso volto al raggiungimento di zero emissioni porterebbe alla creazione di 5 milioni di nuovi posti di lavoro legati all’energia pulita, mentre 18 milioni di persone potrebbero avere bisogno di formazione e sostegno durante la transizione. In Italia, l'elettrificazione e l'idrogeno rappresenterebbero leve chiave per l’abbattimento delle emissioni: entro il 2050, la domanda di energia elettrica potrebbe quasi raddoppiare, mentre il consumo di carbone si esaurirebbe quasi completamente prima del 2040.

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