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Sabato, 20 Aprile 2024
Lavoro

Crediti banche, Bruxelles frena sul fondo comune di garanzia. E le nuove linee Bce fanno paura all'Italia

Da un lato, la richiesta di Francoforte di coprire le sofferenze bancarie al 100 per cento. Dall'altro, la decisione della Commissione di ammorbidire la proposta sullo schema di assicurazione dei depositi. Un doppio colpo che preoccupa non poco il nostro Paese. Ma che rassicura la Germania

Prima, le nuove linee guida della Bce, in cui si chiede alle banche di coprire al 100 per cento i crediti inesigibili (o sofferenze bancarie o Non performing loans, Npl, che dir si voglia). Poi, la doccia fredda della Commissione Ue, che, a quanto pare, domani presenterà una proposta molto "annacquata" sullo Schema europeo di garanzia dei depositi, l'Edis. Il fondo comune che, in altre parole, dovrebbe attivarsi in caso di crisi di una banca Ue, ma non più con i soldi di un solo paese, ma di tutti gli Stati membri. Un doppio colpo per l'Italia, alle prese con una montagna di crediti deteriorati (173 miliardi lordi al luglio 2017). Lo ha detto chiaramente il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che ha espresso "perplessità" sia sulle nuove indicazioni della Bce, sia sulla messa in discussione del sistema unico di sorveglianza bancaria e dunque del fondo comune. Mosse dietro le quali si intravede la lunga mano della Germania, che, anche a seguito del ritorno dei liberali al governo, non vuole mettere i soldi dei propri contribuenti nel fondo comune prima che gli altri Stati membri (tra cui l'Italia) non ripuliscano adeguatamente le loro banche dei crediti inesigibili.

La posizione della Commissione Ue

Gli Stati membri devono fare di più e più in fretta nella gestione del problema dei Non Performing Loans (Npl), ovvero i crediti inesigibili da parte delle banche. Lo chiede la Commissione Ue che pensa però di modificare la sua proposta iniziale in materia, ammorbidendola, e venire in contri alle richieste dei Paesi più “rigoristi”. La comunicazione sul settore bancario che sarà adottata domani dovrebbe contenere una serie di raccomandazioni per come usare a livello nazionale gli Asset Management Company. Secondo fonti dell'esecutivo di Bruxelles nella sua comunicazione la Commissione dovrebbe anche indicare la possibilità di adottare misure legislative per facilitare l'accesso ai collaterali, compresi incentivi per favorire soluzioni extra-giudiziarie. Per Bruxelles è necessario lo sviluppo di un mercato secondario degli Npl nell'Unione, per evitare che le banche siano costrette a vendere crediti deteriorati a prezzi eccessivamente scontati. Infine, l'esecutivo Ue segnalerà il suo sostegno alla consultazione pubblica avviata la scorsa settimana dalla Banca Centrale Europea che ha come obiettivo di evitare di creare nuovi Npl attraverso un approccio prudenziale.
Pur non ritirando formalmente la sua proposta iniziale sulla Schema europeo di garanzia sui depositi, la Commissione intende venire incontro a quegli Stati membri che hanno sollevato dubbi sui rischi legati all'azzardo morale delle banche e alle perdite dovute alle attività del passato come i Non Performing Loans. La proposta del novembre 2015 prevedeva un sistema in tre fasi (ri-assicurazione, co-assicurazione e assicurazione totale) per arrivare nel 2024 a una quota del 100% di rischi assunti dal Sistema europeo di garanzia dei depositi, ma nella comunicazione che sarà adottata mercoledì le fasi potrebbero diventare due, eliminando l'assicurazione totale. Secondo la nuova proposta, nella fase prima fase di ri-assicurazione il Sistema europeo di garanzia dei depositi fornirà solo liquidità attraverso prestiti ai fondi nazionali, senza subire alcun tipo di perdite. Nella proposta originaria, la Commissione aveva indicato un livello di perdite a carico del Sistema europeo di garanzia dei depositi del 20%. Nella seconda fase di co-assicurazione, il Sistema europeo di garanzia dei depositi potrebbe essere chiamato a subire perdite, ma solo in modo progressivo. Inoltre, per rassicurare i paesi più ostili alla condivisione dei rischi, la Commissione intende proporre di assoggettare tutte le banche a una Asset Quality Review (un esame della qualità degli attivi bancari, ndr), incentrata in particolare sugli Npl, come condizione per il passaggio dalla prima fase di ri-assicurazione alla seconda fase di co-assicurazione.

Le preoccupazioni di Padoan

Dal canto suo, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha espresso le sue "perplessità" sulle nuove indicazioni della Bce per la gestione delle sofferenze bancarie. Al suo arrivo ieri all'Eurogruppo a Lussemburgo, il ministro dell'Economia ha osservato che “in Italia c'è un problema di riduzione delle sofferenze bancarie. Il processo è iniziato e sta andando nella direzione giusta con una velocità crescente e di questo siamo soddisfatti". Ma, Padoan ha poi aggiunto di avere “delle perplessità sia sui modi che sui contenuti della comunicazione e sulla messa in discussione del Single supervisory mechanism (Ssm, il meccanismo unico di sorveglianza, ndr)”, concludendo: “Ne discuteremo nelle prossime settimane".

La Bce: "Vogliamo sistema bancario sano"

"La nostra intenzione non e' limitare la capacita'" delle banche "di fare credito, ma avere un sistema bancario sano", ha garantito Yves Mersch, membro del comitato esecutivo della Bce, commenta le nuove regole sulla gestione e al contabilizzazione degli Npl poste in consultazione da parte della Banca centrale europea. Mersch ha spiegato che "c'è una parte di proposte che riguardano il futuro e c'è una consultazione pubblica che è in corso per lo stock di questi crediti non performanti e che riguarda tutta l'Europa”. “Non sono misure rivolte a un solo Paese, c'è un gruppo di lavoro composto da esperti di tutti i Paesi membri che fanno proposte per fare avanzare il sistema bancario e l'unione bancaria nel loro insieme", ha garantito il membro del board parlando a margine di un convegno presso l'Università Bocconi.  

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