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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lavoro

"Il Covid sarà riconosciuto come malattia professionale in tutta Europa", l'Ue annuncia proposta

La nuova strategia di Bruxelles per la salute e la sicurezza sul lavoro avrà un capitolo ad hoc sulla preparazione alle crisi sanitarie

In caso di contagio sul lavoro, "il Covid-19 dovrebbe essere considerato come una malattia professionale. E' così in molti Stati Ue. Arriveremo a una raccomandazione rivista su questo aspetto. Non vogliamo aspettare il 2022 per agire". Lo ha detto Nicolas Schmit, commissario Ue per il Lavoro, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles per presentare la nuova strategia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro 2021-2027, adottata oggi. Una strategia che terrà conto, inevitabilmente, della nuova realtà legata alla pandemia. 

Infortuni e malattie valgono il 3,3% del Pil

"Gli infortuni e le malattie professionali costano all'economia dell'Ue oltre il 3,3% del Pil all'anno, mentre le stime mostrano che per ogni euro investito in sicurezza e salute sul lavoro, il rendimento per il datore di lavoro è circa il doppio", si legge nel testo di presentazione della strategia. "Prevenire i rischi e promuovere condizioni di lavoro sicure e salutari contribuisce al benessere e alla salute dei lavoratori e delle loro famiglie. Migliora anche la produttività e la competitività delle aziende. Oltre all'imperativo umano, esiste anche un forte motivo economico per un elevato livello di protezione della salute e sicurezza sul
lavoro", spiega la Commissione.

Nel 2018 si sono verificati più di 3.300 incidenti mortali e 3,1 milioni non mortali sul lavoro nell'Ue. Più di 200 mila lavoratori muoiono ogni anno per
malattie legate al lavoro. "Negli ultimi decenni sono stati compiuti progressi nella sicurezza sul lavoro - ad esempio, gli incidenti mortali sul lavoro nell'Ue
sono diminuiti di circa il 70% dal 1994 al 2018 - ma resta ancora molto da fare", sostiene l'esecutivo di Bruxelles. Mentre la pandemia di Covid-19 ha aperto nuovi scenari su cui l'Ue necessità un'adeguata preparazione. Ecco perché la strategia della Commissione ha dedicato un pilastro ad hoc sulle "future minacce per la salute".

La nuova strategia

La nuova strategia si concentra su tre obiettivi trasversali: gestire i cambiamenti indotti dalle transizioni verde, digitale e demografica, nonché i cambiamenti dell'ambiente di lavoro tradizionale, migliorare la prevenzione degli incidenti e delle malattie e migliorare la preparazione a eventuali crisi future. Vediamo nel dettaglio le proposte di Bruxelles.

Prevedere e gestire i cambiamenti nel nuovo mondo del lavoro. Per garantire luoghi di lavoro sicuri e sani durante la transizione digitale, verde e demografica, la Commissione riesaminerà la direttiva sui luoghi di lavoro e la direttiva sui dispositivi di visualizzazione e proporrà limiti prudenziali per l'amianto e il piombo. Inoltre, preparerà un'iniziativa a livello dell'Ue relativa alla salute mentale sul luogo di lavoro che valuti le questioni emergenti relative alla salute mentale dei lavoratori e presenti orientamenti per l'azione.

Migliorare la prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro. Questo quadro strategico promuoverà un approccio "zero vittime" per eliminare i decessi legati al lavoro nell'Ue. La Commissione aggiornerà inoltre le norme sulle sostanze chimiche pericolose per combattere il cancro, le malattie riproduttive e respiratorie.

Migliorare la preparazione ad eventuali future minacce per la salute. Traendo insegnamenti dall'attuale pandemia, la Commissione svilupperà procedure e orientamenti di emergenza per la rapida diffusione, attuazione e monitoraggio delle misure in potenziali crisi sanitarie future, in stretta collaborazione con gli operatori della sanità pubblica.

Le azioni del quadro strategico, scrive la Commissione, "saranno attuate mediante un solido dialogo sociale, l'elaborazione di politiche maggiormente basate su dati concreti, una migliore applicazione e un migliore monitoraggio della legislazione dell'Ue in vigore, campagne di sensibilizzazione e mobilitazione di fondi per investire nella salute e nella sicurezza sul lavoro, anche attraverso fondi dell'Ue come lo strumento per la ripresa e la resilienza e i fondi della politica di coesione". La Commissione invita inoltre gli Stati membri ad aggiornare le loro strategie nazionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro per garantire che le nuove misure vengano applicate nei luoghi di lavoro. 

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