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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lavoro

"Dal coronavirus un rischio medio per i lavoratori", bufera sulla decisione della Commissione Ue

Polemiche contro la scelta di Bruxelles di non classificare il Covid-19 come pericolo biologico di massimo livello. I socialisti promettono battaglia nel passaggio del testo al Parlamento Ue: "Uno schiaffo a migliaia di persone". M5s, Verdi e sinistra europea sulla stessa linea

Secondo la Commissione europea, il rischio rappresentato dal Covid-19 per i lavoratori non merita l’allerta massima prevista dalle regole Ue. Con una decisione comunicata nella giornata di ieri, l’esecutivo comunitario ha infatti aggiornato la Direttiva agenti biologici per includere il coronavirus nell’elenco. Ma su una scala da uno a quattro, Bruxelles ha ritenuto di dover assegnare al Covid-19 il 'livello tre'. Una scelta “inaccettabile”, secondo l’eurodeputata del Partito democratico Elisabetta Gualmini.

Cosa comporta la decisione

Commentando la decisione dell’esecutivo europeo di includere la patologia virale come rischio “di livello medio” per i lavoratori, la Gualmini ha risposto che tale classificazione “è sbagliata dal punto di vista dei gradi di pericolosità”, ma “anche politicamente per l'erroneo e pericoloso messaggio che si invia ai lavoratori maggiormente esposti al contagio”, ha detto a Europa Today. “Il livello tre - ricorda - prevede che i rischi siano elevati, ma che esistano profilassi e trattamenti certi per le eventuali malattie. Cosa che non risulta sia vera nel caso del Covid-19, ad oggi ancora sconosciuto e privo di farmaci curanti e di vaccino”. 

La scelta della Commissione

La direttiva per la protezione dei lavoratori contro l'esposizione ad agenti biologici risale al 2000. Il testo è oggetto di revisione legislativa dal 2019, ma la nuova versione entrerà in vigore solo a novembre del 2021. Nell'aggiornare le disposizioni, la Commissione afferma di essersi attenuta “alla consulenza scientifica di esperti di tutti gli Stati membri e su un ampio processo di consultazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), le parti interessate e i gruppi di interesse”. 

L'accusa

A criticare la classificazione stabilita dalla Commissione non è solo la Gualmini, ma l’intero gruppo parlamentare dei Socialisti e Democratici (di cui fa parte anche il Pd). L’alleanza progressista definisce la decisione, senza mezzi termini “uno schiaffo ai lavoratori”. “Derubricare il rischio del Covid-19 ad un livello medio - aggiunge la Gualmini - vuol dire non interessarsi delle condizioni di salute e sicurezza numerosissime categorie di lavoratori e lavoratrici”. L’europarlamentare si riferisce alle “centinaia di migliaia di lavoratori nei servizi di prima linea (alimentari, sanità, servizi sociali e trasporti)” che “si sono ammalati gravemente”. “Alcuni sono morti e hanno riportato conseguenze psicologiche e fisiche estremamente negative”, sostiene l’eurodeputata del Pd. 

Le fa eco Daniela Rondinelli, eurodeputata del M5s: “Con l’allentamento delle misure di lockdown, milioni di lavoratori sono tornati nei rispettivi posti di lavoro ed è nostro dovere garantire loro i più alti standard di sicurezza così da prevenire una nuova ondata pandemica. Le piccole e medie imprese vanno tutelate con strumenti finanziari di supporto. Per rimediare a questo errore il Movimento 5 stelle presenterà una risoluzione al testo che verrà discussa il prossimo 11 giugno", conclude. Il M5s annuncia che farà fronte comune insieme al gruppo S&D, di cui fa parte il Pd, i Verdi e la sinistra europea. 

Prossime tappe

La classificazione del rischio da parte della Commissione verrà ora discussa e votata dalla commissione Occupazione del Parlamento europeo, della quale fanno parte sia la Gualmini che la Jongerius. La decisione passerà poi al vaglio dell’intera Eurocamera.

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