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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

Il M5s punta sui centri per l’impiego, ma in Italia solo il 23,3% dei disoccupati li usa

Dovrebbero essere fondamentali per mettere a regime il reddito di cittadinanza ma al momento sono praticamente ignorati dagli italiani in cerca di lavoro

La riforma dei centri per l'impiego, che dovrebbe essere finanziata anche con fondi europei, è una parte fondamentale per la messa a regime del reddito di cittadinanza voluto dal Movimento 5 Stelle. Ma l’intervento del governo in questo campo dovrà essere a quanto pare molto incisivo, visto che questo strumento è praticamente inutilizzato in questo momento in Italia. Nel nostro Paese solo il 23,3% dei disoccupati si rivolge a un centro per l'impiego pubblico per cercare lavoro mentre oltre l'83% si affida ad amici e parenti. Il dato, riferito al secondo trimestre 2018, arriva dall'Eurostat che segnala come quello sull'utilizzo dei centri per l'impiego pubblici sia il dato più basso in Ue.

L'efficienza tedesca

Il dato è particolarmente basso soprattutto considerando il fatto che il canale viene così poco usato nonostante possa essere utilizzato in aggiunta agli altri di tipo informale, segno che c'è una completa sfiducia nella loro utilità. In Germania i disoccupati si rivolgono in primis agli uffici per il lavoro pubblici (il 72,6%) mentre solo il 38,9 si rivolge ad amici e conoscenti. Percentuali più alte di quelle italiane per la ricerca di lavoro con canali informali ci sono solo in Grecia, Croazia, Repubblica ceca e Slovacchia mentre percentuali vicine a quella italiana sul tentativo di trovare occupazione tramite i centri per l'impiego pubblici si trovano solo in Spagna (25,9%) e in Olanda (27,5%). In Italia la percentuale di chi si rivolge agli uffici pubblici è calata rispetto al primo trimestre 2018 (era al 26,3%).

I fondi europei

Questa estate la commissaria europea al Lavoro, Marianne Thyssen, aveva chiarito al vicepremier Luigi Di Maio che i soldi del Fondo sociale europeo (Fse) non sarebbero potuti essere utilizzati per il reddito di cittadinanza. Bruxelles aveva però aperto al loro utilizzo per la riforma dei centri dell’impiego, cosa prevista anche dal programma Garanzia giovani lanciato dall’esecutivo Juncker. E di questi soldi ci sarà un grande bisogno vista la portata della riforma necessaria che questi numeri evidenziano. I centri nel piano dei 5 Stelle saranno fondamentali per fornire a tutti coloro che riceveranno il reddito di cittadinanza delle offerte di lavoro per farli uscire dalla misura assistenziale. Ai disoccupati dovrebbero essere date tre possibili scelte, una delle quali dovrà essere necessariamente accettata. Ma per come è la situazione dei centri in questo momento si dubita che possano trovarne anche una sola di offerta e secondo gli esperti la loro riforma dei centri, prima che possano diventare effettivamente efficaci, potrebbe richiedere anni.

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