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Sabato, 20 Aprile 2024
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Chi ha fatto l'Erasmus trova lavoro prima

Si trova prima lavoro, si va più volentieri all'estero e si conoscono meglio le lingue. L'Erasmus+ fa bene a chi vi partecipa, assicura un rapporto della Commissione europea. Prossimo obiettivo: raggiungere i 4 milioni di persone nel 2020

L'Erasmus? Ti aiuta a trovare lavoro. Il parere può essere un po' interessato, visto che a lodare la creatura più riuscita dell'Unione europea, è chi la gestisce, ossia la Commissione Ue, ma i dati non sembrano lasciare adito a dubbi. Chi ha partecipato a Erasmus+, tra studenti, apprendisti e volontari, ha abbreviato la transizione dall'istruzione all'occupazione del 13% rispetto a chi non ha aderito al programma.

Obiettivo 4 milioni entro il 2020

Questo è il dato più interessante che emerge dal rapporto di medio termine della Commissione Ue sul programma europeo di maggior successo, che "è sulla buona strada", dice Bruxelles, per raggiungere il suo obiettivo, cioè sostenere un'esperienza all'estero per 4 milioni di persone entro il 2020.

I fronti di giovamento di tale esperienza sono ampli, dice il rapporto. L'Erasmus aumenta aumenta infatti del 31% la propensione a lavorare all'estero e migliora del 7% le competenze linguistiche. Meglio va anche sul fronte della capacità di completare il percorso di studi, che aumenta del 2%.

Più fondi per chi ha meno soldi

Dal rapporto emerge inoltre il contributo di Erasmus+ a un'Unione più coesa: i partecipanti sono il 19% più convinti di sentirsi 'europei' rispetto ai non partecipanti. Inoltre la versione 2.0 dell'Erasmus, è maggiormente rivolto ai giovani svantaggiati, che sono l'11,5% del numero totale dei partecipanti, rispetto ai programmi precedenti o a regimi nazionali analoghi.

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