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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Solitudine da pandemia, gli italiani gli adolescenti che hanno sofferto di più

Secondo una ricerca effettuata in sette nazioni europee i giovani del nostro Paese sono quelli che più hanno subito il colpo del lockdown e della didattica a distanza

Gli studenti italiani hanno sofferto la mancanza di interazioni sociali più dei coetanei europei. Lo rivela un sondaggio sondaggio online condotto in sette Paesi: Italia, Regno Unito, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Germania e Austria, dove 6.276 genitori e 5.767 studenti, di età compresa tra i 10 e i 18 anni, sono stati intervistati tra l’1 e il 16 ottobre 2021.

Gli italiani i più colpiti

Secondo lo studio, condotto dalla piattaforma di apprendimento online GoStudent, in collaborazione con Kantar Market Research, in cui sono stati esaminati didattica in presenza e a distanza, insegnamento e abitudini di studio dalla prospettiva di genitori e figli, Quasi 9 ragazzi italiani su 10 (88%) hanno riscontrato delle difficoltà durante l'ultimo anno scolastico. Un dato più alto rispetto alla media europea che si attesta sull’80%. Inoltre, l’Italia si è aggiudicata anche un altro primato: gli studenti italiani (70%) hanno sofferto maggiormente la mancanza di interazioni sociali rispetto ai coetanei degli altri Paesi (60%). Le ragazze del nostro Paese (74%) hanno accusato la solitudine più dei ragazzi (68%). Tra le fasce d’età analizzate, la più colpita dalla mancanza di relazioni è stata quella degli studenti tra i 16 e i 18 anni (76% contro 68% 10-12 anni e 67% 13-15 anni). Oltre alla solitudine, i fattori che più hanno causato dei disagi agli studenti italiani, ma anche europei, sono stati la difficoltà a concentrarsi in un contesto di didattica a distanza (43%) e la difficoltà a comprendere il materiale fornito durante le lezioni online (37%).

Didattica a distanza

Il 96% degli studenti italiani ha fatto ricorso alla didattica online durante lo scorso anno scolastico. È il dato più alto registrato tra tutti i Paesi analizzati e supera di ben sette punti la media europea (89%). Spagna e Francia, rispettivamente con il 73% e l’84%, mostrano, invece, l’indice più basso di diffusione dell’e-learning.

I più studiosi

Nonostante l’Italia abbia fatto poco ricorso alle ripetizioni durante lo scorso anno scolastico, gli studenti del Bel Paese detengono il primato in fatto di tempo dedicato all’apprendimento al di fuori dell’orario scolastico. I ragazzi italiani sostengono, infatti, di trascorrere 21 ore a settimana sui libri. Con sole 14 ore a settimana, i giovani dei Paesi Bassi sono, invece, i meno studiosi d’Europa.  In media, gli studenti delle nazioni prese in esame hanno dichiarato di dedicare 18 ore all’apprendimento, oltre al tempo trascorso in aula, 5 ore in più rispetto alla percezione dei loro genitori (13h).

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