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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il diritto di visita non vale solo per i genitori ma anche per i nonni. Lo dice la Corte di Giustizia Ue

Parere dell'Avvocato generale sul caso di un minore greco-bulgaro figlio di divorziati alla cui nonna bulgara vengono impedite le visite. "La nozione di diritto di visita include persone diverse dai genitori", dice l'Avvocato Ue

Il diritto di visita si applica non solo per i genitori ma anche per i nonni di nipotini con i genitori divorziati. E' quanto afferma nelle sue conclusioni l'avvocato generale della Corte di Giustizia Ue del Lussemburgo Maciej Szpunar. Il caso riguarda un bambino figlio di una coppia greco-bulgara che, dopo il divorzio dei genitori, è andato a vivere in Grecia col padre di nazionalità ellenica, ma la cui nonna materna, bulgara che vive in Bulgaria, ha chiesto di poterlo vedere una volta al mese più due volte l'anno durante le vacanze scolastiche.

Difendere l'interesse superiore del minore

Secondo l'avvocato Ue, la legislazione Ue in materia mette avanti "l'interesse superiore del minore" e il fatto che "la nozione di 'diritto di visita' include persone diverse dai genitori, allorché tali persone abbiano legami familiari di diritto o di fatto con il minore".

L'avvocato della Corte sottolinea poi il principio dell'armonizzazione delle norme giuridiche tra gli stati membri, includendo quindi il diritto di visita dei nonni che altrimenti sarebbe lasciato alle diverse legislazioni nazionali. In base al principio di vicinanza, spetta però ai giudici del Paese in cui vive il bambino trattare la causa, in sostanza il diritto è riconosciuto, ma come attuarlo spetta ai giudici nazionali. In concreto quella greca.

Il parere dell'Avvocato generale non fa giurisprudenza ma viene seguito in oltre il 90% dei casi dai giudici della Corte Ue. 

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