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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Germania e Francia aprono al dialogo Ue con la Russia. L'Ucraina non ci sta: "Scelta pericolosa"

Il summit dei leader a Bruxelles si apre con la pretesa franco-tedesca di autonomia dagli Usa nella politica estera. Ma i Paesi dell'Est temono il riavvicinamento con Putin

Dopo le strette di mano con Joe Biden e le dure prese di posizione contro Mosca durante il vertice Nato dello scorso 14 giugno, parte dell’Ue è già pronta a sedersi nuovamente al tavolo con Vladimir Putin. Prima di partire verso Bruxelles, dove inizia oggi un summit europeo dedicato in gran parte alla politica estera, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, è intervenuta al Bundestag (il Parlamento di Berlino) per chiedere “un rapporto diretto dell’Ue con la Russia”. Il recente incontro tra il presidente Usa Biden e l’omologo russo Putin, ha aggiunto Merkel, “non basta”, e occorre stabilire “un’agenda di interessi comuni” tra Bruxelles e il Cremlino. 

Le parole della cancelliera arrivano all’indomani delle indiscrezioni - riportate in esclusiva dal Financial Times - di un tentativo di ‘resettare’ le relazioni con Mosca portato avanti dai Governi di Germania e Francia. I diplomatici dei due Paesi Ue avrebbero chiesto di mettere mano al documento che discuteranno oggi i leader per riprendere gli incontri tra Ue e Russia, interrotti dopo l’annessione della Crimea nel 2014. Non a caso, tra i primi a bocciare il riavvicinamento tra Mosca e Bruxelles è stato proprio il Governo ucraino. 

Kiev, per bocca del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, ha definito “pericolosa” la proposta franco-tedesca che porterebbe, secondo il Governo ucraino, a una “divergenza rispetto alla politica delle sanzioni”. Bruxelles ha infatti adottato un duro regime di misure restrittive anti-Mosca in reazione del conflitto ucraino. Di qui il timore di Kiev che il possibile riavvicinamento possa “minare l'efficacia del regime delle sanzioni”. A sostenere durante il summit di oggi le posizioni dell’Ucraina saranno i Paesi vicini membri dell’Unione europea, a partire dalla Polonia e dalle Repubbliche baltiche.

Nel mezzo c’è l’Italia, che potrebbe avere vantaggi economici da una rappacificazione con Mosca. Tuttavia il premier Mario Draghi ha promesso a Biden di sostenere una politica apertamente ‘atlantista’ e dunque che privilegi i legami con gli Usa rispetto alle relazioni con la Russia e la Cina. Nel summit di oggi spetterà al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, trovare un difficile compromesso tra le diverse sensibilità dei leader.

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