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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Sisma, dall'Ue altri 144 milioni per Abruzzo e Marche

Lo stanziamento aggiuntivo per progetti volti a migliorare la resistenza sismica degli edifici pubblici e a ridare impulso alle attività economiche, in particolare a quella turistica. Da Bruxelles anche 162 milioni per i migranti

Altri 144 milioni di euro per sostenere Abruzzo e Marche dopo i terremoti del 2016 e 2017. E' quanto ha deciso di stanziare oggi la Commissione europea come quota aggiuntiva rispetto ai fondi già previsti per le due regioni nel quadro della politica di coesione 2014-2020. "Attraverso i fondi della politica di coesione l'Europa investe per sostenere l'Italia di fronte a queste sfide, che sono anche europee - dice la commissaria Ue per la Politica regionale, Corina Cretu - Essere al fianco degli italiani messi a dura prova dai gravi terremoti e aiutare i migranti a trovare riparo e successivamente posto nella società europea. Tali investimenti supplementari sono esempi concreti della solidarietà europea in azione".

Alle Marche andrà la fetta più grossa, con 124 milioni di fondi Ue, mentre l'Abruzzo riceverà 20 milioni. Tali fondi, a cui si aggiungeranno quelli nazionali di uguale entità, serviranno a migliorare la resistenza sismica degli edifici pubblici delle due regioni e a ridare impulso alle attività economiche, in particolare a quella turistica. Nelle Marche i fondi sosterranno anche la ricerca, l'innovazione e la competitività delle imprese locali per far sì che l'economia regionale riprenda a prosperare. Attraverso il programma nazionale "Legalità" l'Italia riceverà inoltre 232,6 milioni di euro, provenienti per il 70% dai fondi della politica di coesione e per il resto dal bilancio italiano. Questi investimenti serviranno a migliorare l'accoglienza e l'integrazione dei migranti, grazie ad esempio alla ristrutturazione di edifici pubblici volti ad accoglierli, e a finanziare un numero maggiore di progetti di inclusione sociale.

L'importo proviene da una dotazione supplementare di 1,6 miliardi di euro di fondi europei che l'Italia riceverà in seguito all'adeguamento tecnico ossia al riesame, eseguito nel 2016, di tutti i bilanci nazionali della politica di coesione per il periodo 2014-2020, al fine di tenere conto della crisi.

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