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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Sussidi, meno tasse ai cittadini e più alle imprese: così in Ue si combatte l'aumento delle bollette

La Spagna ha deciso di colpire i "profitti straordinari" fatti dalle grandi aziende mentre Francia e Grecia hanno aumentato gli assegni concessi alle fasce di reddito più basse

Non è solo l'Italia che si trova ad affrontare il problema dell'aumento dei costi dell'energia. Il fenomeno dei rincari è purtroppo comune a diversi Paesi europei e diversi sono gli interventi che i vari governi stanno mettendo in campo per limitare gli aggravi alle spese dei cittadini, che risultano ancora più pesanti in un momento di crisi. Al momento è la Spagna ad aver annunciato il piano più ambizioso, un piano che punta da una parte a ridurre le imposte sui cittadini, aumentando però allo stesso tempo quelle sulle grandi aziende.

Tasse sui "profitti eccessivi"

Il governo guidato dal socialista Pedro Sánchez ha deciso di prendere di mira i 2,6 miliardi di euro di "profitti eccessivi" da imprese che pur non utilizzando il gas, hanno comunque beneficiato del modo in cui l'aumento dei prezzi del gas sul mercato ha fatto salire i prezzi dell'elettricità per i consumatori. In un'intervista a Tve Sánchez ha lamentato il fatto che ci sarebbero compagnie energetiche che in questo momento stanno facendo "profitti straordinari", e questo per lui è "inaccettabile", ed ha assicurato per questo che "ridurrà questi profitti straordinari" alle compagnie "che possono permetterselo" per ridurre i costi della bolletta per i cittadini. Questo intervento fa seguito a un'iniziativa simile, annunciata a luglio, per recuperare circa 650 milioni di euro dalle società energetiche i cui profitti sono aumentati a causa dell'aumento del costo delle emissioni.

Meno imposte ai consumatori

Ma i sacrifici il governo di Madrid è disposto a farli fare anche allo Stato e per questo la coalizione composta oltre che dai socialisti anche dalla sinistra radicale di Podemos, ha dato il via libera alla sospensione fino a fine anno dell'imposta del 7 per cento sulla produzione di energia elettrica e ridurrà l'imposta speciale sull'energia dal 5,1 allo 0,5 per cento, il minimo consentito nell'Ue. In questo modo si ridurranno i costi della bolletta ma nelle casse pubbliche verranno a mancare circa 1,4 miliardi di euro. “Abbiamo preso un fermo impegno affinché tutti i cittadini paghino quest'anno la bolletta elettrica agli stessi prezzi del 2018", ha detto il premier. Francia e Grecia invece sono intenzionate ad aumentare i sussidi concessi ai cittadini per aiutarli a sostenere la spesa.

Lo ' chèque énergie' francese

Parigi intende "allargare" la platea di coloro che ricevono lo chèque énergie, l'assegno per le fasce di reddito più basse, che serve a contribuire alla spesa energetica. I dettagli non sono ancora chiari ma il premier Jean Castex farà un annuncio "nei prossimi giorni", ha detto il suo portavoce Gabriel Attal. "La situazione attuale, l'aumento dei prezzi dell'energia, ci porta a lavorare su questo dispositivo e a vedere fino a che punto è necessario ampliarlo in modo che possa interessare più francesi", ha indicato il portavoce alla fine di il Consiglio dei ministri. Al momento quasi 5,5 milioni di famiglie ricevono un buono energia che a seconda del reddito va da 50 a 200 euro l'anno.

I sussidi in Grecia

Anche la Grecia interverrà con un sussidio che sarà approvato entro la fine dell'anno e che Atene ha promesso riguarderà la maggioranza dei cittadini. "C'è una crisi energetica internazionale", e per questo “il nostro governo ha deciso di sostenere coloro che hanno visto crescere le loro bollette” ha detto il ministro dell'Energia, Kostas Skrekas. Il meccanismo finanziato dallo Stato, con un costo stimato di 150 milioni di euro, includerà un sussidio di nove euro al mese per i primi 300 chilowattora consumati dalle famiglie greche, ha spiegato Skrekas, aggiungendo che il regime dovrebbe coprire circa il 70 per cento del famiglie. Il contributo annuale dato ai lavoratori a basso reddito per l'acquisto di olio da riscaldamento per l'inverno sarà poi aumentato del 20 per cento. Infine Public Power Corp, il principale produttore di energia elettrica della Grecia, di proprietà statale al 51 per cento, offrirà anche sconti alle famiglie per mitigare gli aumenti.

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