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Sabato, 20 Aprile 2024
Lo scenario / Germania

Cos'è il piano di emergenza sul gas che anche l'Italia potrebbe lanciare

La Germania lo ha attivato ed essendo previsto dai regolamenti Ue potrebbe presto farlo anche il nostro Paese. In caso di stop agli approvvigionamenti si può razionare la distribuzione

Berlino ha attivato il primo livello di un piano di emergenza destinato a garantire l'approvvigionamento di gas naturale, a fronte del rischio di uno stop delle forniture russe, e gli esperti del governo hanno addirittura invitato i cittadini a “consumare di meno”. Si tratta di un piano di emergenza, che è previsto da un regolamento dell'Unione europea del 2017, e che potrebbe essere utilizzato anche dall'Italia. Ma di cosa si tratta? L'intervento prevede tre livelli: livello di allerta precoce, livello di allerta e livello di emergenza .

Il primo è quello appena annunciato dal ministro dell'Economia, Robert Habeck, che ha spiegato che "il governo federale sta facendo di tutto per continuare a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento in Germania". Questo livello non prevede ancora l'intervento statale e, secondo il regolamento comunitario, entra in vigore quando vi sono "indicazioni concrete, serie e attendibili" di un possibile evento che potrebbe portare ad un significativo deterioramento della situazione dell'approvvigionamento del gas. Habeck ora lo vede come un dato di fatto: la sicurezza dell'approvvigionamento è attualmente garantita, ma è necessario "aumentare le misure precauzionali per essere preparati all'escalation della Russia".

Lo sfondo di ciò è la richiesta di Vladimir Putin che gli acquisti di gas fatti sono in rubli, cosa che la Germania e l'Occidente si rifiutano di fare, parlando di violazione dei contratti. A questo stadio si riunirà un team di crisi, che comprende autorità e fornitori di energia, che metteranno a punto un piano per garantire che l'approvvigionamento di gas programmando e preparando, ad esempio, l'utilizzo degli impianti di stoccaggio.

Si passerà poi al “livello di allerta” quando la situazione dovesse precipitare, ma quando si riterrà ancora che il mercato possa gestire l'interruzione delle forniture da solo. Il Ministero dell'Economia lo attiverà se si verificherà un'interruzione dell'approvvigionamento di gas o una domanda di gas eccezionalmente elevata, che porterà a un significativo deterioramento della situazione. Di fatto gli indicatori sono quindi gli stessi del livello di allerta precoce, solo che la situazione è classificata come ancora più grave. Anche in questo caso il governo si tratterrà ancora dall'intervenire con misure pubbliche.

Sarebbe solo con un eventuale “livello di emergenza”, che le cose cambierebbero radicalmente, e lo Stato interverrebbe in prima persona. A quel punto l'Agenzia federale delle reti regolerebbe direttamente la distribuzione del gas, potenzialmente potendo decidere di ridurla (per non dire razionarla nei casi più gravi). Il piano però prevede di tutelare innanzitutto i cittadini e i servizi essenziali, che potrebbero essere oggetto di riduzioni solo come ultima ratio. Questo significa che le abitazioni private, ma anche gli ospedali, i vigili del fuoco e la polizia, o le centrali elettriche a gas, che servono anche a fornire calore alle famiglie non dovrebbero essere toccate.

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