L'inflazione non risparmia nessuno, compresa la scuola. E mentre i salari crescono a rilento, le spese delle famiglie per sostenere l'istruzione dei figli hanno raggiunto cifre insostenibili, a partire dall'acquisto dei libri: secondo quanto denunciato da Today e dalle associazioni dei consumatori, in media una famiglia spende dai 300 euro per i manuali delle medie, fino ai 600 euro delle superiori. Tra le principali economie Ue, è la spesa più alta pro capite. Anche perché, in buona parte dei Paesi del blocco, i libri di testo vengono forniti gratuitamente (o quasi) agli studenti.
Il caso spagnolo
La Spagna, come l'Italia, richiede ai genitori di farsi carico dei libri di testo: secondo alcune indagini, il costo per studente varia dai 400 ai 500 euro. A ridurre l'onere finanziario delle famiglie sono le regioni, che attuano diverse tipologie di aiuti per gli alunni nella scuola dell'obbligo, ossia fino a 16 anni per quelli che corrispondono più o meno ai nostri licei, e fino a 17 anni per gli istituti professionali di base. La Comunità di Madrid, per esempio, ha un programma di prestiti di libri (Accede) che arriva a coprire fino a 280 euro di spesa. Nella Comunità valenciana, l'assegno arriva a 160 euro, ma gli studenti possono accedere anche al prestito gratuito di libri usati. Altre regioni, come l'Andalusia, forniscono invece gratuitamente i libri (usati e non), ma sotto forma di prestito.
La Germania
In Germania, non vi è una legge nazionale che impone la gratuità dei libri per gli studenti, ma, come in Spagna, le singole regioni attuano dei programmi di sostegno. I land più generosi offrono gratuitamente tutto il materiale didattico, non solo i manuali, sotto forma di prestito o a fondo perduto. A Berlino, i genitori pagano una somma forfettaria di 100 euro per l'intero materiale didattico, e sono previste esenzioni per le famiglie in difficoltà economiche. Le regioni meno generose attuano comunque programmi per abbattere i costi a carico dei genitori, come il prestito dei manuali con un tetto massimo di spesa. Laddove mancano questi programmi, i libri sono gratuiti per le famiglie a basso reddito.
Francia
In Francia, gli insegnanti non sono obbligati ad adottare libri di testo. Questo ha fatto in modo che la richiesta di manuali a carico delle famiglie sia ridotta rispetto a quanto avviene in Italia o Spagna, favorendo per lo più l'uso di materiale, come fotocopie o anche libri, forniti dalla scuola. In generale, ha calcolato una recente indagine della Confederazione sindacale delle famiglie, per uno studente al liceo la spesa annuale non supera i 283 euro (spesa comprensiva di tutto il materiale didattico, compreso l'abbigliamento per la palestra, zaino, astuccio, penne e quaderni). Per gli alunni degli istituti professionali il conto sale a 466 euro. Una somma comunque più bassa di quella che i genitori italiani pagano per i soli libri di testo. Inoltre, 5 milioni di studenti francesi hanno ricevuto quest'anno un sussidio per le spese didattiche che in molti casi copre quasi l'intero budget.
Belgio, Olanda e Svezia
In Belgio, Olanda e Svezia l'insegnamento e le relative spese didattiche (salvo alcune eccezioni) sono di base gratuite in tutto il periodo dell'obbligo. Nella comunità francofona belga (Bruxelles e Vallonia), per esempio, il materiale didattico, eventuali libri compresi, è gratuito fino alle medie. Alla superiori, le scuole possono richiedere un contributo annuale fino a 75 euro per le fotocopie e un contributo per l'acquisto di manuali di classe. Nei Paesi Bassi, i libri sono gratuiti per gli studenti delle scuole pubbliche: i genitori si limitano a versare una cauzione per coprire eventuali danneggiamente. Gratuiti sono anche tutta una serie di materiali didattici (con esclusione di dizionari, quaderni e penne) e quelli speciali per studenti con disabilità di lettura. A carico dei genitori sono le spese per l'acquisto di un pc portatile, ma se una famiglia non può permetterselo, spiega il ministero dell'Istruzione, "la scuola deve offrire un'alternativa completa, ad esempio offrendo un laptop in prestito".
La spesa per l'istruzione
Se in diversi Paesi Ue, le scuole pubbliche riescono a farsi carico dei libri di testo e di una parte del materiale didattico, questo è dovuto al livello d'investimento nell'istruzione. Puntando i fari sull'istruzione secondaria, guardando ai dati Eurostat, l'Italia spendeva nel 2020 appena lo 0,65% del Pil. Peggio di noi, nell'Ue, solo Lettonia e Irlanda, mentre in testa alla classifica ci sono la Germania (1,31%) e la Francia (1,26%). Per ogni studente delle superiori, spendiamo in media 6.300 euro. In Francia, questa spesa ammonta a 8.500 euro, in Germania a 10.300. Svezia, Olanda, Belgio e Austria investono tra gli 11 e i 13mila euro, in Finlandia si aggira sui 14.500 euro.