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Giovedì, 18 Aprile 2024
La polemica

No, Greta Thunberg non ha blastato Andrew Tate per le dimensioni del pene

L'espressione "small dick energy" ha poco a che fare con la parte del corpo a cui fa riferimento

Greta Thunberg, l'attivista svedese per l'ambiente di soli 19 anni, ha deciso di prendere una pausa dal salvare il mondo per blastare l'ex kickboxer e influencer Andrew Tate, che da anni è al centro di polemiche e controversie a causa delle sue posizioni misogine. Tate ha decido di prendere di mira Thunberg, con un tweet in cui, taggando la giovane attivista, si è vantato delle sue "33 auto" di lusso e "delle loro enormi emissioni". Per chiudere, le ha chiesto di fornirgli un indirizzo e-mail per inviarle un elenco completo della sua collezione di veicoli.

La giovane attivista, evidentemente divertita dall'offerta, ha risposto con un tweet nel quale ha invitato l'ex atleta a usare l'indirizzo "smalldickenergy@getalife.com". Che, tradotto letteralmente, vuol dire "energiadelpisellopiccolo@fattiunavita.com". Lo scambio di battute su Twitter è diventato immediatamente virale, e per buona parte dei media italiani, e non solo, Greta Thunberg avrebbe replicato alludendo alle dimensioni del pene di Tate. Ma è proprio così?  

L'espressione "small dick energy" è un concetto che è diventato popolare sui social media negli ultimi anni. Nonostante il nome, ha poco a che fare con la parte del corpo a cui fa riferimento. Si riferisce all' "energia" ed è associato a persone che cercano di mascherare la propria mancanza di autostima con comportamenti eccessivamente maschili o machisti.

Secondo l'Urban dictionary, il più famoso dizionario online dedicato ai neologismi e agli slang della lingua inglese, il termini indica "un'arroganza senza abilità. È l'equivalente sessuale dello staccare un assegno di 10mila dollari per mettersi in mostra sapendo di non averli sul conto corrente". Il concetto mette in discussione la mascolinità tossica, ovvero l'idea che la mascolinità debba essere dimostrata attraverso comportamenti aggressivi e dominanti. Criticare questo tipo di comportamento significa mettere in discussione l'idea che la mascolinità sia legata alla forza fisica o all'aggressività e sottolineare l'importanza di una mascolinità più sana, basata sulla vulnerabilità, l'empatia e il rispetto per gli altri.

Tuttavia, molti hanno fatto notare che, se da un lato i termini cercano di criticare la mascolinità tossica, dall'altro collegano - anche se nelle intenzioni in modo scherzoso - il valore e la positività alle dimensioni dei genitali, un'idea sciocca proveniente dallo stesso mondo tossico.

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