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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Merkel e Orban hanno scelto il successore di Juncker. Che potrebbe aprire a Salvini

Il congresso del Ppe ha scelto il tedesco Manfred Weber come candidato alla presidenza della prossima Commissione europea. M5s: “Non sarà mai eletto”. Ma la Lega pensa al dialogo con il nuovo leader dei popolari Ue

Da un lato, difende l'austerity, che, a suo dire, ha portato 30 milioni di posti di lavoro in Europa. Dall'altro, ha fatto intendere di cercare il dialogo con i sovranisti di destra come Marine Le Pen e soprattutto Matteo Salvini nell'ottica di un'inedita alleanza europea. Lui è Manfred Weber, il politico tedesco appena eletto dal congresso del Partito popolare europeo ad Helsinki per la corsa alla presidenza della Commissione Ue. E che ha avuto dalla sua il sostegno di Angela Merkel, del forzista Antonio Tajani, ma anche del “ribelle” Viktor Orban.

Una coalizione di forze che alle prossime elezioni europee potrebbe aprire a più scenari. Tra cui quello di una possibile alleanza con quello che resterà dei conservatori (fuori i Tories britannici, dentro altre forze come Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni e i Democratici svedesi) e il gruppo euroscettico della Lega. O almeno questa è la speranza dei sovranisti. 

A Helsinki, Weber ha avuto una sorta di plebiscito: il 79% dei consensi e l'appoggio di tutti i capi di Stato e di governo in quota Ppe, compreso l'austriaco Sebastian Kurz, che già in patria governa con gli alleati europei di Salvini dell'Fpo. Ma il sostegno più significativo è arrivato da Orban: il leader ungherese ha sorvolato sul fatto che Weber, da capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, abbia votato a favore della sanzioni a Budapest. E ha deciso di dare il suo appoggio al candidato alla successione di Juncker. 

Secondo alcuni osservatori, Orban potrebbe essere la testa di ponte di un dialogo, se non di un'alleanza, con i sovranisti di Salvini. Del resto, stando ai sondaggi attuali, all'indomani delle europee di maggio, il Ppe potrebbe trovarsi a un bivio: o rispolverare la Grande coalizione con liberali e socialisti, o stringere un patto a destra. Chi nel partito sosteneva il primo percorso, l'ex premier finlandese Alexander Stubb, ha raccolto appena il 21% dei consensi al congresso. 

Ecco perché l'ipotesi di un Ppe orientato più a destra non è cosi' fuori dalla realtà. Su questo, Weber è stato finora ambiguo. "Salvini, Le Pen e i polacchi, queste persone parlano molto di nazionalità, queste persone dicono che bisogna esser orgogliosi delle proprie nazioni che le loro nazioni sono migliori delle altre e che bisogna odiare l'Europa. La nostra risposta è questa: non voglio che gli egoismi creino delle separazioni e delle divisioni, siamo orgogliosi di avere ottenuto questa coesione tra l'identità europea", ha detto il leader tedesco a Helsinki. Parole che sembrano chiudere ai sovranisti, ma che vanno “tarate” con le dichiarazioni rese nei giorni scorsi, quando Weber si è spinto a parlare di “dialogo” con Salvini e Le Pen. 

Significative, a tal proposito, sono le frasi sulla manovra del governo italiano rilasciate a caldo dopo l'investitura: “Dobbiamo ascoltarci l'un l'altro, le preoccupazioni degli italiani, sulla disoccupazione, specialmente fra i giovani, non sono un problema dell'Italia, ma un problema di tutti noi nell'Ue. Siamo tutti sulla stessa barca ogni decisione a livello nazionale ha un impatto su tutti gli altri e possiamo rispondere a delle domande solo se siamo pronti ad un compromesso, ed è questo quello che chiederei alle autorità italiane e agli altri Stati membri, sederci insieme e trovare risposte ragionevoli”. Toni lontani da quelli degli esponenti dell'attuale Commissione europea, nata proprio dalla grande alleanza tra popolari, liberali e socialisti. 

La Lega per il momento sta a guardare e rilancia la candidatura di Salvini alle prossime europee: Weber, ha detto la capogruppo del Carroccio al Parlamento Ue, Mara Bizzotto, “prima ha attaccato il governo italiano Lega-5 Stelle, poi ha avuto parole di forte apprezzamento e apertura per il nostro leader Matteo Salvini, successivamente ha aperto alle posizioni di Orban salvo poi votare le sanzioni contro Orban. Nelle prossime settimane valuteremo, alla prova dei fatti, cosa vuole fare davvero Weber e a quali alleanze intende lavorare”. 

Se la Lega è attendista, i 5 stelle sparano a zero: “Manfred Weber è il candidato dell’austerity – dice la capodelegazione M5s a Strasburgo, Laura Agea - Scegliendo questo grigio politico tedesco, il Ppe e Forza Italia si confermano i paladini delle politiche di austerity che hanno massacrato milioni di cittadini/ Weber non sarà mai presidente della Commissione perché nel prossimo Parlamento non avrà mai la maggioranza. Chi come noi rappresenta i cittadini e il rinnovamento alle prossime elezioni europee trionferà”, conclude. Parole che hanno un fondo di verità: anche con una vittoria del Ppe alle elezioni, cosa abbastanza scontata, non è detto che i capi di Stato e di governo diano l'assenso all'investitura di Weber. Bisogna fare i conti, infatti, sia con il premier italiano, sia con il francese Emmanuel Macron. 

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