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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Lega e M5s: alleati in Italia, (quasi) avversari in Europa 

Un'indagine dell'Istituto Cattaneo mette in rilievo la distanza tra i due partiti di governo sulle tematiche europee: al Parlamento Ue hanno votato allo stesso modo solo nel 43% dei casi. Una percentuale che scende al 28% sui dossier legati all'immigrazione

Quale sarà la posizione del governo italiano su un tema delicato come quello dell'immigrazione nel prossimo Parlamento europeo? E di conseguenza nelle riunioni dei ministri e dei leader Ue che decideranno il futuro della gestione dei flussi di migranti? Difficile dirlo oggi, tanto più alla luce dell'enorme distanza tra le posizioni di Lega da un lato e del M5s dall'altro che si è registrata a Bruxelles e Strasburgo in questi ultimi 5 anni. Dal 2014 a oggi, infatti, quando si è trattato di votare sui temi dell'immigrazione all'Eurocamera, i deputati del Carroccio (tra cui c'era anche Matteo Salvini fino a 8 mesi fa) e quelli pentastellati hanno trovato un'intesa solo nel 28% dei casi.

E' quanto emerge da un'analisi dell'Istituto Cattaneo, che ha fatto lo screening dei comportamenti di voto dei vari partiti italiani ed europei nel corso della legislatura in corso. Uno screening da cui emerge che, almeno in Europa, il movimento di Luigi Di Maio è decisamente più vicino a forze europeiste come i Verdi e il Pd rispetto agli alleati di governo. E questo vale non solo per l'immigrazione.

Più vicini a Verdi e Pd

Guardando a tutti i dossier legislativi e alle mozioni politiche passate per l'aula di Strasburgo nell'ultimo lustro, infatti, i 5 stelle hanno condiviso la linea politica dei Verdi nel 74% dei casi. Nel 71% dei voti, si sono schierati dalla stessa parte del gruppo S&D, di cui fa parte il Pd. Nel 68%, invece, hanno votato come l'Alde, gruppo guidato da quel Guy Verhofstadt con cui tre anni fa avevano cercato, invano, un'alleanza e che oggi si ritrova nel novero dei nemici dichiarati per aver dato del “burattino”, in eurovisione, al premier Giuseppe Conte. Alta (67%) anche la percentuale di voti comuni agli esponenti della sinistra, riuniti nel gruppo Gue.

La distanza si allarga di netto quando si passa ad analizzare i rapporti con le forze sovraniste ed euroscettiche. Con il gruppo dell'Enf, ossia la formazione di Marine Le Pen e dello stesso Salvini, i 5 stelle hanno votato allo stesso modo solo nel 41% dei casi. Percentuale che sale di pochissimo, al 43%, quando si prendono in considerazione i voti dei soli deputati leghisti. Colpisce, poi, come il M5s abbia sostenuto le stesse posizioni degli alleati al Parlamento europeo, i britannici dell'Ukip di Nigel Farage, appena nel 20% delle votazioni. 

La fama (errata) di euroscettici

Dal quadro delineato, insomma, esce un Movimento molto più orientato verso le forze europeiste di quanto non emerga dal dibattito pubblico (ma anche dalle varie propagande politiche). Secondo l'Istituto Cattaneo, "l'incapacità di definire nettamente il proprio profilo è stato forse il più grande limite della prima esperienza del Movimento 5 stelle a Strasburgo: un certo grado di vaghezza rispetto al ruolo e al futuro dell'integrazione europea sommata all'alleanza con Farage, presto dimostratasi non molto solida, hanno contribuito ad alimentare la confusione che tuttora avvolge il rapporto tra M5s e Ue”. 

Una confusione, fanno intendere gli autori della ricerca, che potrebbe cambiare nella prossima legislatura. La differenza che si nota nei comportamenti di voto a Strasburgo rispetto ad alcune posizioni espresse dai vertici del M5s sull'Ue, è il ragionamento dell'Istituto Cattaneo, non ha sinora creato nel corso di questi anni frizioni tra il gruppo parlamentare europeo e l'organizzazione centrale del Movimento, perché “cio' che accade nel Parlamento europeo non è costantemente sotto l'occhio dell'elettorato” e per il fatto che "le materie e i temi europei non sono stati, fino ad ora, oggetto dell'attenzione della leadership nazionale del M5s”. Una disattenzione che potrebbe venir meno dopo maggio. Anche attraverso una selezione più mirata dei candidati alle parlamentarie. 

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