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Martedì, 23 Aprile 2024
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La bufala di Sophia: Berlino resta. E' l'Italia che vuole lo stop

La Germania non si ritirerà dall'operazione di controllo del Mediterraneo criticata dal governo perché prescrive di portare i migranti nel nostro Paese, una condizione che fummo costretti ad accettare per ottenere la collaborazione degli altri Stati membri dopo la fine di Mare Nostrum

Ha destato un gran polverone la notizia che la Germania avrebbe deciso di sospendere la sua partecipazione all'operazione Sophia, che si occupa di contrastare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo. Questa mattina fonti di stampa hanno battuto la notizia che Berlino avrebbe deciso di ritirarsi in attesa che "venga definito il mandato della missione". La cosa ha scatenato le critiche di Matteo Salvini. “Se qualcuno si fa da parte, per noi non è certo un problema", ha detto parlando a radio Anch'io e puntando ancora una volta il dito contro Sophia definendola "una missione internazionale che ha avuto come sua unica ragione di vita il fatto che tutti i migranti soccorsi finissero in Italia”, un “accordo geniale sottoscritto dal governo Renzi, non mi chiedete perché o in cambio di cosa".

La Germania resta

A stretto giro è arrivato però il chiarimento dell'informazione a opera dell'ammiraglio italiano, Enrico Credendino, che dell'operazione Sophia è il comandante. ''Abbiamo parlato ora con i tedeschi: la Germania non si ritira dall'operazione Sophia. Rimane uno dei principali partner dell'operazione'', ha assicurato parlando al seminario organizzato dal Comando della missione all'ex aeroporto di Centocelle di Roma. La Germania, ha spiegato, ''ha posizioni chiave che rimangono nel mio quartier generale e sulla flagship''. La nave che il prossimo 6 febbraio dovrà sostituire quella attualmente impegnata, la Augsburg, “è stata designata'', si tratta della tedesca Berlin che ''rimarrà in Germania pronta a muoversi in due settimane in attesa che si chiarisca la situazione dei porti di sbarco e il futuro dell'operazione''. Quindi, ha aggiunto Credendino,''non cambia assolutamente nulla, la Germania rimane uno dei principali partner dell'operazione''.

La missione Sophia

La missione Sophia, il cui nome completo è EunavForMed (European Union Naval Force Mediterranean), nasce nel 2015, poco dopo un naufragio avvenuto a pochi chilometri dalle coste libiche il 18 aprile di quell’anno, in cui morirono oltre 800 persone. Il suo obiettivo iniziale era solo quello di contrastare il traffico di esseri umani dalla Libia, ma inseguito fu aggiunta l'importante compito di formare la guardia costiera e marina libiche, per fare in modo che potesse contrastare da sola il fenomeno, ma anche di combattere il traffico di armi e petrolio nel Mediterraneo e l’implementazione di un database integrato con le agenzie Frontex ed Europol.

Perché i migranti in Italia

Come nelle due operazioni di EunavForMed precedenti, sotto le denominazioni Triton e Themis, anche le navi di Sophia sono tenute al salvataggio di eventuali migranti trovati in mare, ma non perché sia uno degli scopi della missione, ma in quanto è quanto previsto dalle leggi internazionali. La missione prescrive però esplicitamente che i migranti debbano essere portati in Italia. Questa cosa, che Salvini afferma sia stata voluta da Renzi, in realtà non fu certo una richiesta specifica dell'allora presidente del Consiglio, ma una condizione senza la quale gli altri paesi Ue non avrebbero aderito al progetto. Non bisogna dimenticare infatti che Triton fu messa in campo per sostituire la missione interamente italiana Mare Nostrum, e che quindi, per quanto la regola degli sbarchi fosse per noi onerosa, di certo aiutò a togliere al nostro Paese un impegno che da solo non era in grado di sostenere. "Se oggi l'Italia, che ha il comando e il quartiere generale dell'operazione, non vuole più Sophia, siamo pronti a chiuderla", hanno detto fonti vicine all'ALto rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini, rivendicando chel'operazione "ha portato tutta l'Unione Europea nel Mediterraneo, dove l'Italia era sola prima del 2015".

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