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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Cosa fare in caso di guerra? Stoccolma prepara gli svedesi a conflitti, attentati e catastrofi

A partire dal 28 maggio il governo socialdemocratico invierà a tutte le famiglie svedesi una brochure con le istruzioni da seguire in caso di attentati, disastri naturali e guerre. Non si fa il nome della Russia, ma lo spauracchio è sempre il Cremlino

In guardia: la Svezia alza il livello di allerta e prepara i suoi cittadini alla guerra e alle catastrofi, naturali o meno. Dal 28 maggio - e per una settimana - tutti gli svedesi riceveranno a casa un manuale con precise istruzioni sulle situazioni di crisi, da un terremoto ad un conflitto armato passando per un attentato terroristico. L'opuscolo "Se una crisi o una guerra arrivano" è stato voluto dall'esecutivo del premier socialdemocratico Stefan Löfven e verrà inviato alle 4,8 milioni di famiglie che abitano il Paese scandinavo oltre ad essere già scaricabile on-line. 

Nella brochure vengono fornite indicazioni su che alimenti immagazzinare, sul come recuperare l'acqua potabile, sul come comunicare nel "nel caso in cui la società non funzioni in modo normale". Non è la prima volta che il governo catechizza i suoi cittadini su possibili situazioni estreme, ma i precedenti erano capitati in epoche ben diverse: durante la Seconda Guerra Mondiale e nel 1961, in piena Guerra Fredda. 

Informazioni su come proteggersi dalle bombe e dalla Fake News

"Tutti i cittadini svedesi devono sapere come le crisi possono influenzare la società, quali responsabilità hanno le persone e come le persone possono prepararsi ad affrontare situazioni difficili", afferma Christina Andersson, responsabile della campagna di sensibilizzazione. L'opuscolo di 20 pagine in formato A5 include informazioni e consigli su come ci si deve proteggere, sul come raggiunere bunker e spazi protetti come "tunnel e scantinati" ed anche, novità rispetto alle edizioni precedenti, indicazioni su come gestire le Fake News in caso di crisi e guerra.

La minaccia Russa

I disastri derivati ​​dal cambiamento climatico, le minacce terroristiche, gli attacchi informatici e il deterioramento della sicurezza sono alcune delle minacce su cui il governo vuole informare i cittadini. Sebbene l'opuscolo non nomini mai la Russia, è chiaro è al Cremlino che l'esecutivo svedese pensa quando fa aleggiare l'ipotesi di un'invasione.

Dopo l'annessione della Crimea nel 2014, la Svezia, che non fa parte della Nato, e con lei le nazioni del Baltico e dell'Europa orientale, hanno potenziato il proprio apparato militare. L'anno scorso, il Paese scandinavo ha inviato truppe sull'isola di Gotland nel Mar Baltico e nel 2016 ha deciso di ristabilire il servizio militare obbligatorio per uomini e donne. 

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