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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Concerto 'nazirock' per Jan Palach a Verona, i deputati Cechi: “Oltraggio alla sua memoria”

L'europarlamentare Dlabajova: “Si abusa del tragico sacrificio di un giovane che nella Cecoslovacchia del 1969 lottava contro l'occupazione e il vilipendio della democrazia”

L'intento dichiarato era quello di celebrare Jan Palach, nel cinquantesimo anniversario della morte del patriota cecoslovacco che si era dato fuoco per protestare contro la repressione della Primavera di Praga e l'invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe sovietiche. Nei fatti per celebrarlo a Verona sono stati chiamati diversi gruppi musicali neofascisti e la cosa non è piaciuta agli stessi Cechi. È diventato così un un caso politico il concerto organizzato per sabato 19 gennaio da "Nomos - Terra e libertà", associazione costituita di recente, con il patrocinio concesso dalla Provincia di Verona, con la sponsorizzazione di una società pubblica del settore rifiuti, la Serit. Il concerto, che è stato definito "nazirock" da alcuni gruppi antifascisti veronesi, prevede la presenza di gruppi musicali apertamente di estrema destra come Topi Neri, Hobbit e Compagnia dell'Anello.

"Mi ritengo moralmente obbligata a esprimere la mia personale opposizione all'abuso del tragico sacrificio di un giovane che nella Cecoslovacchia del 1969 lottava contro l'occupazione e il vilipendio della democrazia", ha scritto una deputata europea della Repubblica ceca, Martina Dlabajova, in un appello ai suoi colleghi all'Europarlamento. L'esponente del partito del primo ministro Andrej Babis, ha chiesto agli altri deputati di firmare una petizione contro l'abuso dell'eredità morale di Jan Palach lanciata dal Consiglio degli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Carlo IV di Praga. "Se non saremo in grado di impedire tale manifestazione dovremmo perlomeno condannarla pubblicamente. Il silenzio, anche in questo caso, equivale all'assenso", ha detto Dlabajova.

E contro il concerto si è espresso anche un gruppo di senatori Cechi che ha scritto al presidente della Provincia di Verona, il leghista Manuel Scalzotto, spiegando perché la figura di Jan Palach non può essere fatta propria dall'estrema destra, chiedendo di ritirare il patrocinio. Jan Palach, scrivono, “era uno studente e attivista ceco che si diede fuoco e morì nelle proteste durante la repressione della Primavera di Praga. Sacrificò la sua vita nel nome della democrazia, della libertà e dell'umanità. Questo atto di coraggio non può essere abusato e travisato da gruppi estremisti e di estrema destra che promuovono un'ideologia in completo contrasto con i suoi ideali”. Per questo, secondo loro, “qualsiasi collegamento fra gruppi di estrema destra e Jan Palach è un oltraggio alla sua memoria e non dovrebbe essere supportato da autorità ufficiali. Ci sentiamo per questo obbligati di chiedere alla Provincia di Verona di ritirare immediatamente ogni suo supporto all'iniziativa".

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