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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"No agli stagisti del Nord Italia", al Parlamento Ue è polemica

Stop dell’Eurocamera ai 35 tirocinanti delle regioni colpite dal coronavirus. Ma il provvedimento è stato preso all’insaputa di Sassoli, che è poi intervenuto sulla vicenda, costringendo Bruxelles al dietrofront: “Prenderete servizio a marzo, benvenuti!”

Il sogno europeo di decine di giovani italiani ha rischiato infrangersi su una decisione avventata del Parlamento europeo, legata ai timori sul coronavirus. “Il tirocinio è stato rinviato al 1 ottobre 2020”, è il messaggio che gli uffici amministrativi dell’Eurocamera hanno mandato ieri sera a 35 vincitori della borsa di studio ‘Robert Schuman’, che aspettavano di iniziare il tirocinio il primo marzo. Si tratta di giovani laureati residenti in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto ai quali, per questioni precauzionali legate all’epidemia, è stato chiesto di non recarsi in Parlamento. 

Il Piemonte come la Cina 

La mail, proveniente dalla Direzione generale del personale del Parlamento, affermava che la decisione era stata presa per tutti i tirocinanti "con residenza dichiarata in Cina, Singapore, Corea del Sud" ma anche "Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto", senza quindi aver nemmeno verificato se i soggetti interessati erano stati nelle regioni o nei Paesi ‘a rischio’ nelle ultime settimane.

La polemica

Una decisione che, a quanto si apprende da fonti parlamentari, sarebbe stata presa senza prima aver informato il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Il politico del Partito democratico si trovava infatti a Roma quando è stata inviata la mail, immediatamente bollata sui social media come “assurda” e “ingiusta”. A intervenire a difesa dei 35 tirocinanti ‘rimandati’ ad ottobre è stato anche il deputato del Pd Alessandro Fusacchia, che ha postato un video su Twitter indirizzato allo stesso Sassoli.

Il dietrofront

Il presidente dell’Eurocamera è quindi intervenuto in serata per comunicare a “tutti gli stagisti dei tirocini Robert Schuman previsti dall'1 marzo” che “prenderanno servizio attenendosi alle stesse disposizioni previste per il personale del Parlamento europeo”. Ciò significa che chi è stato nelle quattro regioni del Nord Italia nelle ultime settimane dovrebbe comunque attenersi a due settimane di quarantena a casa. “Benvenuti!”, conclude il tweet di Sassoli. 

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