“Le lobby della grande industria e la destra vogliono affossare la class action europea”
La denuncia del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento: “I consumatori Ue meno protetti di quelli americani”. Come nel caso del Dieselgate
Dopo lo scandalo Dieselgate, chi negli Stati Uniti si è ritrovato con un'auto “truccata” ha avuto in breve tempo un risarcimento cospicuo, oltre ad agevolazioni come la sostituzione del motore. In Europa, invece, ai consumatori sono stati concessi dei rimpiazzi o degli aggiornamenti blandi. E neppure un centesimo di risarcimento. La differenza è che negli Usa esiste la class action, mentre nell'Unione europea solo in pochi Stati i ricorsi collettivi funzionano davvero. “Ecco perché le lobby dell'industria e la destra vogliono fermare la creazione di una class action europea”, denuncia il gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Ue.
Il New deal della Commissione
L'idea di dare vita a uno strumento europeo per le azioni legali collettive dei consumatori risale al lontano 2007. Ma da allora, poco o nulla è stato fatto. Un passo avanti si è avuto nell'aprile di quest'anno, quando la Commissione europea, sulla scia degli scandali come il Dieselgate, ha presentato il New deal per i consumatori, un pacchetto di misure tra le quali era stata inserita una forma di class action. Il testo, pero', si è arenato: sia tra gli Stati membri, sia all'interno del Parlamento europeo non c'è accordo.
La battaglia al Parlamento Ue
“Le proposte della Commissione vanno rafforzate e attuate il prima possibile – dice Mady Delvaux, eurodeputata socialista – E questo va fatto prima delle prossime elezioni europee di maggio. Purtroppo, i segnali sono preoccupanti: le grandi aziende stanno facendo pressioni per ritardare l'inizio del procedimento e tentare in ogni modo di impedire a questa proposta di vedere la luce”.
La situazione in Europa
A oggi, l'Italia è tra i pochi Paesi Ue a prevedere una forma di class action efficace, insieme a Belgio, Portogallo, Spagna e Svezia. In altri 9 Stati membri non vi è nessun strumento del genere. Mentre in Paesi come Francia e Germania, secondo l'ong Beuc che si occupa dei diritti dei consumatori europei, le leggi in vigore non sono sufficienti a garantire una reale protezione.
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