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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Calcio, l'erba sintetica provoca il cancro? L'Ue valuta divieti per alcune sostanze

Tra i materiali utilizzati per il manto dei campetti ci sono gli pneumatici riciclati, ritenuti potenzialmente cancerogeni. Il caso di un giovane portiere inglese e la battaglia dei genitori sembra aver smosso Bruxelles

La morte per cancro del portiere ventenne Lewis Maguire nello scorso marzo ha acceso il dibattito sulla proposta di ridurre la quantità consentita di gomma proveniente dagli pneumatici dismessi per il riempimento dei campi di calcio in erba sintetica. Il ragazzo, secondo quanto denunciato dal padre, avrebbe contratto il tumore a causa di queste sostanze, presenti nei campi sintetici. E adesso anche l'Ue sta valutando come agire. L'Olanda ha avanzato una proposta alla Commissione europea in cui chiede di limitare l’uso dei materiali sotto accusa, mentre i parenti della vittima sperano nella totale messa al bando delle sostanze ritenute cancerogene.

Il caso Maguire

Il giovane calciatore inglese, che è deceduto dopo aver lottato per quattro anni contro una forma tumorale famosa come linfoma di Hodgkin, si allenava tre o quattro volte a settimana su un campo costruito con quel tipo di materiali. Il padre è convinto che la malattia del figlio fosse dovuta proprio al contatto con quelle sostanze chimiche, giudicate come potenzialmente cancerogene soprattutto per i portieri, che tuffandosi spesso sul sintetico per parare sono più soggetti all’ingestione accidentale di trucioli gommosi.  

Il valore delle vite umane

L’Ue si trova di fronte ad una scelta difficile. Come riportato da Politico, il passaggio ad altri materiali farebbe lievitare i costi dai 40 milioni a 3,1 miliardi di euro. Le modifiche servirebbero a prevenire dai due ai dodici casi di tumore potenzialmente collegato ai campi sintetici che si sono verificati nell’arco di un decennio. 

Non fa certamente considerazioni economiche Nigel Maguire, padre del portiere deceduto ed ex dirigente del Servizio sanitario nazionale britannico, che sta lottando per l’abolizione totale dei materiali cancerogeni contenuti nei campi di calcio. 

La mediazione possibile

Un accordo su un limite massimo di concentrazione di sostanze cancerogene utilizzate nei materiali sintetici potrebbe essere una soluzione percorribile per la Commissione europea. Proprio in questo senso è arrivata una proposta dai Paesi Bassi, che mira a limitare l’uso di otto sostanze cancerogene a un massimo di 17 milligrammi per ogni chilo di trucioli gommosi prodotti. L’attivismo olandese sui materiali nocivi è anche conseguenza di una polemica interna al paese riguardo agli studi sulle sostanze cancerogene. Una prima valutazione aveva infatti smentito ogni possibile rischio per i giocatori sui campi sintetici. Un documentario trasmesso tempo dopo sui metodi di ricerca aveva invece rivelato la superficialità dei test condotti solo su sette giocatori e che avrebbero preso tre ore di tempo.

L’indignazione dell’opinione pubblica per l’incompletezza e l’approssimazione nel trattare un tema importante come quello delle sostanze cancerogene ha portato le autorità a riconsiderare il tema in maniera più seria, arrivando a formulare la proposta presentata alla Commissione. 

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