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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Rimborsi per app difettose e garanzie nello shopping online, approvate nuove regole Ue

Diritti più chiari per l'acquisto di contenuti digitali e procedure più semplici restituire prodotti difettosi comprati con un click

Uno stop ai servizi digitali difettosi, alle app acquistate che non funzionano e ai bidoni presi sui negozi online. Con due direttive, da approvare negli Stati membri nei prossimi due anni e mezzo, il Parlamento Ue intende mettere al riparo i consumatori online da una serie di rischi che oggi fanno parte delle “regole del gioco” degli acquisti a portata di click. 

Diritto al rimborso

In base alle nuove norme sui contenuti digitali, chi acquista o scarica musica, app, giochi o utilizza servizi cloud o piattaforme di social media sarà maggiormente protetto nel caso l’operatore non fornisca il contenuto digitale o ne fornisca uno difettoso. Nel testo viene infatti stabilito che, qualora non fosse possibile correggere un contenuto digitale o un servizio difettoso in un lasso di tempo ragionevole, il consumatore avrà diritto a una riduzione di prezzo o a un rimborso integrale entro 14 giorni. Se un difetto si manifesta entro un anno dalla data di fornitura, si inverte l'onere della prova. In altre parole, presume che sussista già, senza che il consumatore debba provarlo. Ma per le forniture continue, l'onere della prova rimane a carico del produttore per tutta la durata del contratto.

Commercianti responsabili

La direttiva sulla vendita di beni equipara le garanzie degli acquisti online a quelli fatti al negozio. Il commerciante sarà responsabile per qualunque difetto che si manifesti entro due anni dal momento in cui il consumatore ha ricevuto il prodotto. Anche in questo caso, l'inversione dell'onere della prova a favore dei consumatori dura un anno. Anche i beni con elementi digitali, come smartphone, smartwatch, frigoriferi o TV smart, sono coperti dalla direttiva. I consumatori che acquistano questi prodotti avranno il diritto di ricevere gli aggiornamenti necessari in base al tipo e alla destinazione dei beni e agli elementi digitali. Entrambi i testi hanno visto l’approvazione da parte di una larghissima maggioranza degli europarlamentari riuniti a Strasburgo per la sessione plenaria. 

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