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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Caso AstraZeneca, l'Ue pubblica il contratto sul vaccino che smentirebbe il big farmaceutico

Nel testo reso noto, in parte, da Bruxelles, si legge che l'azienda avrebbe dovuto assicurare la forniture delle prime dosi ai Paesi dell'Unione anche utilizzando l'impianto del Regno Unito. Cosa finora negata dai leader del colosso anglo-svedese

Il passaggio centrale intorno cui ruotano decine di milioni di vaccini contro il Covid-19 promessi, e poi negati, ad altrettanti cittadini europei, è a pagina 11 del contratto siglato il 27 agosto scorso tra la Commissione europea e il colosso farmaceutico anglo-svedese AstraZeneca: l'azienda "dovrà usare il Massimo Sforzo Possibile (Best Reasonable Efforts in originale, ndr) per produrre il Vaccino nei siti di produzione che si trovano all'interno dell'Ue (..) incluso il Regno Unito" e "potrebbe produrre il Vaccino in strutture fuori dall'Ue, se fattibile, per accellerare i rifornimenti in Europa", si legge. Nel contratto pubblicato da Bruxelles mancano diverse parti, che sono state oscurate. Ma per quanto è stato reso noto, il documento sembra confermare la tesi della Commissione secondo cui, per far fronte ai ritardi nelle consegne del vaccino, AstraZeneca si era impegnato a produrre le dosi non solo nello stabilimento belga, dove si sarebbero verificati dei problemi tecnici, ma anche al di fuori dell'Ue, per la precisione nel Regno Unito.  

Stando al testo, dunque, cade la giustificazione della casa anglo-svedese, che aveva negato la possibilità di utilizzare l'impianto britannico per via degli accordi presi con Londra, in base ai quali la produzione nel Regno Unito deva andare prima a coprire le 100 milioni di dosi acquistate dal governo di Boris Johnson, e solo dopo, in caso, venire utilizzata per altri Paesi. Delle due l'una, o AstraZeneca ha mentito all'Ue, o ha preso un impegno con Londra che non poteva mantenere. 

LE RAGIONI DELLO SCONTRO

Dalla sua, il colosso farmaceutico ha ancora la possibilità di appellarsi alla vaghezza del concetto di "Best Reasonable Efforts". Nel contratto si spiega solo che, nel caso di AstraZeneca, per "Massimo Sforzo Possibile" si intendono "le attività e il grado di impegno che un'azienda di dimensioni simili con un'infrastruttura di dimensioni simili e risorse simili come AstraZeneca intraprenderebbe o utilizzerebbe nello sviluppo e nella produzione di un vaccino nella fase di sviluppo o commercializzazione pertinente, tenendo in considerazione l'urgente necessità di un vaccino per porre fine a una pandemia globale che sta provocando gravi problemi di salute pubblica, restrizioni alle libertà personali e impatto economico, in tutto il mondo, ma tenendo conto dell'efficacia e della sicurezza". Dinanzi a una definizione così vaga, sembre difficile inchiodare AstraZeneca alle sue (eventuali) responsabilità.

Forse qualcosa di più dettagliato sembra esserci nell'Allegato A del contratto, dove si citano le fabbriche in cui verrà realizzato il vaccino (e i relativi prezzi). Il nome degli impianti è stato oscurato (cosi' come i prezzi), ma la Commissione ha tenuto a lasciare le sigle degli Stati in cui sono presenti tali strutture. Tra cui compare per l'appunto la sigla UK, ossia Regno Unito.  

"Vogliamo che AstraZeneca, come le altre società, rispetti gli impegni di consegna, e questo è esattamente il punto di cui stiamo discutendo ora con l'azienda", ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un'intervista al gruppo mediatico "Deutschlandfunk". "In linea di principio, dobbiamo essere tutti chiari ancora e ancora: il nostro avversario è il virus e le aziende farmaceutiche sono parte della soluzione. E devo dire che ho avuto esperienze molto, molto buone con le aziende farmaceutiche con cui lavoriamo, BioNTech ad esempio, e Moderna", ha detto von der Leyen. Con AstraZeneca, "come in tutte le altre società farmaceutiche, abbiamo investito centinaia di milioni di euro in queste società all'inizio dell'estate scorsa e in autunno per espandere le loro capacita'. Era tutto a rischio perché nessuno sapeva quale azienda avrebbe effettivamente sviluppato un vaccino". Secondo von der Leyen, l'Ue si è affidata "alle aziende giuste, perché tutte quelle che oggi hanno avuto successo a livello internazionale con i vaccini hanno anche un contratto con noi. Ma vogliamo che AstraZeneca, come le altre società, rispetti gli impegni di consegna, e questo è esattamente il punto di cui stiamo discutendo ora con l'azienda", ha detto la presidente della Commissione.

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