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Venerdì, 29 Marzo 2024
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La Conferenza sul futuro dell'Europa si sposta a Firenze, e chiede più opportunità per i giovani

Duecento cittadini hanno discusso all'Istituto universitario europeo di Fiesole. L'eurodeputato Zullo: "Dobbiamo ascoltarli e coinvolgerli sempre più in maniera attiva"

Più democrazia, più opportunità per i giovani e più diritti sono tra le richieste emerse dal panel che si è svolto ieri alla Conferenza sul futuro dell'Europa, che stavolta si è spostata da Strasburgo a Firenze, più precisamente all'Istituto universitario europeo di Fiesole, dove duecento cittadini si sono riuniti per formulare raccomandazioni che saranno discusse dalla plenaria della Conferenza, promossa dall'Europarlamento, dal Consiglio Ue e dalla Commissione.

"Abbiamo dato vita a questa iniziativa non solo per ascoltare i cittadini, ma anche per avere una loro partecipazione attiva al processo decisionale", ha affermato Guy Verhofstadt, ex premier belga ora eurodeputato e copresidente dell'esecutivo della Conferenza. “È interessante non solo per gli sbocchi immediati che avrà, ma anche come esperimento di democrazia diretta", ha aggiunto Renaud Dehousse, presidente dell'Iue. "I cittadini si sono espressi fortemente sulla necessità di fare di più riguardo alle discriminazioni basate sull'età, quindi per l'inclusione dei più giovani e la reinclusione dei più anziani nel mercato del lavoro", ha osservato Costanza Hermanin, ricercatrice presso l'Istituto. In tema di informazione, mentre Elda Brogi, coordinatrice scientifica del Centro per il Pluralismo e la Liberta' dell'Iue, ha evidenziato il fatto che "i cittadini hanno sentito come più urgenti le questioni legate al ruolo dei media e delle piattaforme social, sottolineando la necessità di fare qualcosa per migliorare la capacita' dei cittadini di interpretare le informazioni che ricevono".

Ma si è parlato anche di politica estera. "L'Unione Europea deve interagire con gli altri Stati ed esportare i propri valori, intervenendo in modo pacifico e costruttivo in materia di immigrazione", ha chiesto Gigliola Vitagliano, avvocato presso la Corte d'Appello di Milano e una dei 200 cittadini europei riuniti nel panel. A suo avviso "abbiamo bisogno di una Ue che sposi un modello di confronto pacifico, sul modello gandhiano, di dialogo con gli altri Stati", ha detto Vitagliano. Un terzo dei cittadini partecipanti ha meno di 25 anni. "La sfida più importante per il Futuro dell'Europa è la comunicazione con i cittadini, per rendere chiari i percorsi democratici", ha osservato Nils Kruger, 22enne studente di Monaco.

E guardano ai giovani anche i pensionati giunti a Fiesole: "Ho figli e nipoti, penso a loro", ha detto il 75enne francese Raymond Gibert, secondo cui "è importante l'incontro fra tutti i Paesi, perché insieme possono fare di piu'". Sanae Chaga, 32enne studentessa belga, ha posto l'accento sull'educazione dei giovani, "per renderli consapevoli che avranno un Futuro e sempre più possibilità grazie all'Unione europea". La partecipazione attiva dei cittadini "è fondamentale, li avvicina alla vita politica", ha sottolineato Graziella Alma, impiegata pubblica a Caltagirone, che invoca "più potere al Parlamento europeo, perché rappresenta la voce dei cittadini".

Anche l'europarlamentare indipendente Marco Zullo, dei liberali di Renew Europe, ha voluto sostenere il progetto organizzando dei tavoli di discussione con i cittadini in otto cittadine italiane, partecipando lui stesso alle discussioni a Modena. “Sentiamo sempre più l’esigenza di coinvolgere i cittadini in quelli che sono i temi e le decisioni dell’Europa, ma per farlo bisogna ascoltarli e coinvolgerli in maniera attiva”, ha dichiarato sostenendo che “questo progetto ci permette di realizzare una linea di comunicazione semplice e diretta, ed è in grado di far parlare il territorio con il territorio e con chi ha la possibilità di intervenire, supportare e coordinare le istanze, europee e non solo”.

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